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Cittadinanzattiva: forti perplessità sul dimensionamento scolastico

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Legare i tagli alla scuola aumentando quelle per sostenere le guerre è il punto su cui l’opinione pubblica dovrà riflettere per dare forza alla sua voce

Comunicato Stampa

Cittadinanzattiva di Lamezia Terme, nell’esprimere le sue forti  riserve sul  carattere prevalentemente ragioneristico del Decreto Interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023 emanato dal Governo nazionale, valuta con preoccupatzione  le ricadute  che gli eventuali accorpamenti avranno nell’assetto didattico-organizzativo, a partire dall’anno scolastico 2024/2025.

Il suddetto decreto stabilisce, infatti, per le istituzioni scolastiche, una media regionale di un minimo di 900 e un massimo di 1000 alunni che dovrebbe garantire una programmazione efficace all’interno delle istituzioni scolastiche  salvaguardando le specificità derivanti dalle istituzioni presenti nei territori disagiati: comuni montani, piccole isole e aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche.

Nel caso di Lamezia Terme, e di altre entità regionali di queste specificità non se ne coglie la presenza; al contrario, nel Decreto interministeriale si percepisce una severa ridondanza dei criteri di contenimento delle risorse per l’istruzione.

Si tratta di svolte ragioneristiche che molto probabilmente risentono di una visione dell’autonomia scolastica assimilabile a quella che governa le strutture aziendali, dove contano le merci che si vendono.

E come tutti sanno la scuola pubblica deve trasmettere saperi e non vendere brioches; deve fomare coscienze critiche e non smarriti ascoltatori di consigli per gli acquisti.

Di ciò ne è prova anche il fatto, e non è solo un fatto nominalistico, che il Dirigente Scolastico, non per sua espressa volontà ha visto, gradualmente, perdere la sua funzione didattica per assurgere ad un ruolo manageriale molto più  confacente alle gestioni commerciali che al sentimento teleologico dell’educazione.

Per quanto riguarda la città di Lamezia Terme le proposte di accorpamento risentono di due limiti: il primo riguarda la struttura degli accorpamenti che non tiene conto della particolarità delle attuali, già di per sé complicate, composizioni organizzative che richiederebbero consolidamenti e non ulteriori stravolgimenti; il secondo limite è di carattere culturale e tradisce una totale sottovalutazione del  ruolo dei dirigenti scolastici nella gestione di una scuola, dove si educano generazioni di cittadini.

E l’alunno /persona non è una scatola da collocare in uno scaffale di un negozio ma è un portatore di difficoltà e di potenzialità che, per essere adeguatamente attenzionate, hanno bisogno: di tempo e di pazienza; di dirigenti e di docenti che abbiano la possibilià di ascoltarlo e di guidarlo nel processo di crescita.

Questa particolare domanda di cura emerge in particolare nelle Scuole, e sono le più frequentate, costituite in grande prevalenza  da alunni provenienti da famiglie con situazioni problematiche. Di questi temi, senza voler chiedere loro di diventare esperti di pedagogia, non si sono occupati nè il presidente Occhiuto nè il Sindaco Mascaro.

Eppure si tratta  di tematiche che stanno interrogando le famiglie e il mondo della scuola che vedono affidata la complessità della formazione scolastica alla fredda neutralità dei numeri.

Infatti, l’aumento dei parametri numerici fedeli sostenitori della logica dei tagli, che in questo caso falcidiano la scuola e in altri la sanità pubblica, stride fortemente ed in modo assolutamente vergognoso con la sciagurata proposta di aumentare al 2% del PIL la spesa per le armi. Oggi legare i tagli alla scuola aumentando quelle per sostenere le guerre è il punto su cui l’opinione pubblica dovrà riflettere per dare forza alla sua voce.

Cittadinanzattiva di Lamezia Terme si impegna a farsene megafono.

Patrizia Chieffallo (Responsabile Scuola)

Felice Lentidoro (Coordinatore territoriale)

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