Lamezia. Consiglio Comunale aperto: un’opportunità per combattere la violenza di genere e promuovere l’uguaglianza
6 min di letturaConsiglio Comunale aperto sulla violenza di genere: coinvolgere i giovani per un cambiamento culturale
Questa mattina a Lamezia si è tenuto un Consiglio Comunale aperto sul tema della violenza di genere, promosso dalla Commissione Pari Opportunità del comune di Lamezia Terme, dalla Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme e dalla presidenza del Consiglio comunale, che ha visto la presenza di molti cittadini e studenti delle scuole superiori.
Sia i consiglieri della maggioranza che quelli dell’opposizione hanno partecipato al consiglio, con un simbolico segno rosso sullo zigomo sinistro.
Numerose associazioni, studenti e docenti del lametino erano presenti nella sala Luisi.
Il consiglio è iniziato con un minuto di silenzio in memoria di Giulia Cecchettin e di tutte le vittime della violenza di genere, seguito dalle parole di benvenuto del presidente del Consiglio comunale Giancarlo Nicotera. Questo momento è stato definito come un’opportunità per coinvolgere i giovani e l’intera cittadinanza nelle istituzioni.
La presidente della Commissione Pari Opportunità, Annalisa Spinelli, ha evidenziato come il fenomeno della violenza sulle donne sia diffuso senza distinzioni geografiche, sociali o culturali. Ha citato il fatto che finora nel 2023 in Italia sono state registrate 106 donne vittime di violenza sottolineando l’importanza di un intervento culturale oltre a quello legislativo.
Il consiglio ha proseguito con gli interventi di sei studenti degli Istituti lametini, che hanno affrontato il tema della violenza di genere e delle disuguaglianze di genere. Hanno parlato di molestie verbali, patriarcato e concetto di amore come diverso da possesso, evidenziando la difficoltà delle vittime di essere giudicate nella propria comunità.
Le autorità coinvolte hanno poi preso la parola. Il presidente del Tribunale di Lamezia Terme, Giovanni Garofalo, ha parlato dell’omicidio di Giulia Cecchettin e della necessità di agire sulla mentalità delle giovani generazioni attraverso l’istruzione. Il Palazzo di giustizia ha ricordato questa giornata contro la violenza sulle donne con un allestimento di scarpette rosse sulla scalinata d ‘ingresso. La violenza è fisica ma anche morale. Queste scarpette significavano tante cose, anche la possibilità che le donne possono avere accesso al Palazzo di Giustizia per essere difese da chi le offende. Il segnale deve venire da noi. Fenomeno sociale incredibile, impensabile visto che siamo nel 2023. Scalpore in tutto il mondo per il caso Cecchettin è non normale, è di più. Espressione di una ragazza di media borghesia, famiglia perbene, nessuna sub-cultura, espressione di un’area di civiltà, del mitico nord-est. Questo ci fa capire che il femminicidio è un fatto trasversale. I rimedi non sono facili e richiedono del tempo. Non brilliamo come popolo come visione strategica. Grande ruolo educativo in merito ha la scuola.
La presidente facente funzioni della Corte d’Appello di Catanzaro, Gabriella Reillo, ha definito la violenza di genere come la ribellione della società patriarcale di fronte ai progressi delle donne. Ha sottolineato la necessità di corsi di formazione per i magistrati e una maggiore interazione con la scuola e le famiglie.
La presidente dell’ANDE di Lamezia Terme e dell’Ordine degli Avvocati, Mariannina Scaramuzzino, ha sottolineato l’importanza di contrastare l’ignoranza e la disuguaglianza di genere come base su cui si nutre la violenza.
Il segretario dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme, Giuseppe Borrello, ha parlato del contrasto alla violenza di genere come responsabilità di tutti, non solo degli operatori del diritto.
La presidente dell’ANDE di Catanzaro, Carmen Audino, ha sottolineato la necessità di fare rumore e di indignarsi di fronte alla violenza di genere.
La Consigliera di Parità Provinciale, Elena Morano Cinque, ha parlato dell’importanza di cogliere i segnali e i campanelli d’allarme delle relazioni tossiche, distinguendo tra amore e controllo.
Il presidente della Camera Penale di Lamezia Terme, Renzo Andricciola, ha espresso l’auspicio che ci siano più giornate come questa per evitare di arrivare a un processo.
La seduta è proseguita con la proiezione di una serie di filmati della campagna di sensibilizzazione della Commissione Pari Opportunità di Catanzaro, che ha sottolineato l’importanza di promuovere il rispetto e la libertà come elementi fondamentali dell’amore.
A seguire poi gli interventi delle autorità militari che si aprono con un video di sensibilizzazione proposto dal Tenente Colonnello Gianluca Zara, Comandante dei Carabinieri di Lamezia Terme, che si concentra sui progetti antiviolenza dell’Arma. Zara sottolinea che la caserma si è illuminata di arancione in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne e che gli interventi dell’Arma si focalizzano principalmente sugli atti persecutori. L’Arma ha una rete nazionale di monitoraggio che coinvolge le realtà sul territorio e cerca di far emergere il problema della violenza di genere. I militari vengono formati per agire in modo tecnico ed evitare la vittimizzazione secondaria delle vittime. La formazione comprende anche tematiche legate ai minori e ai reati informatici. Sul sito dei Carabinieri sono presenti dei QR code che permettono agli utenti di autovalutare la gravità del reato di cui sono vittime. Inoltre, sono disponibili numeri attivi 24 ore al giorno e una stanza protetta dedicata alle denunce di violenze di genere.
Il Maresciallo Giulia Scognamiglio, ufficiale di polizia giudiziaria, racconta un caso di atti persecutori a carico di una ragazza che è stata sottoposta a un divieto di avvicinamento al soggetto persecutore. Dopo una violazione del divieto, l’autore è stato posto agli arresti domiciliari e successivamente ha indossato un braccialetto elettronico.
Maria Gaetana Ventriglia, Commissario della Polizia di Stato, sottolinea una lieve flessione positiva nei numeri relativi al femminicidio e ringrazia la società civile per il supporto. La Polizia di Stato ha diversi progetti e misure antiviolenza, tra cui un vademecum in inglese per gli stranieri e una campagna di sensibilizzazione chiamata “Questo non è amore”. Sono anche disponibili manuali operativi e un’app chiamata YOU-pol per segnalare episodi di violenza domestica, bullismo e spaccio di droga. La Polizia di Stato utilizza anche il Protocollo EVA, che fornisce alle volanti le modalità operative per affrontare casi di violenza di genere o domestica.
Valentino Luce, Capitano Guardia di Finanza, si offre disponibile alla cittadinanza per segnalazioni e racconta un caso di violenza economica e stalking che ha affrontato personalmente.
Il Comandante della Polizia Locale, Aldo Rubino, annuncia l’avvio, per il prossimo anno, di una serie di percorsi specifici con le associazioni e con la CPO (Consultazione per le Pari Opportunità) del Comune di Lamezia Terme.
Il Vescovo Monsignor Serafino Parisi riflette sul fenomeno dei sequestri di persona e sottolinea il problema della crisi di un modello antropologico e dell’oggettivizzazione delle persone. Afferma che siamo in una relazione con gli altri e che non possiamo possederli. Sottolinea l’importanza di considerare l’altro come dono e non come oggetto da usare.
Katya Nero, presidente dell’associazione “Per Te”, propone la creazione di una casa rifugio comunale per le vittime di violenza.
Martina Candido, referente della CPO del Comune di Lamezia Terme, invita a seguire la pagina Facebook della Commissione Pari Opportunità, che contiene l’elenco delle associazioni e delle realtà attive sul territorio per prevenire la violenza di genere.
Suor Anna Cerutti, del Centro antiviolenza Demetra, descrive l’ampia rete pubblico-privata da cui nasce il Centro, che offre assistenza psicologica, medica e legale alle vittime di violenza. Rachele Iovene, presidente Soroptimist, sottolinea il ruolo dell’associazione nel promuovere i diritti umani, inclusi quelli delle donne, e la sinergia con le altre forze presenti sul territorio.
Marisa Fagà, presidente Nazionale ANDE, richiede alle istituzioni di continuare a operare contro la violenza di genere e sottolinea che nonostante gli interventi il fenomeno è ancora presente. Chiede l’istituzione in Comune di una Consulta Femminile per influenzare lo sviluppo del territorio.
Si passa quindi al voto all’ordine del giorno sul manifesto contro la violenza di genere, approvato all’unanimità con 18 voti favorevoli.
Il Sindaco Paolo Mascaro conclude gli interventi con l’invito a un ulteriore sforzo per cambiare le cose. Tanti splendidi granelli di sabbia – afferma il primo cittadino – che insieme fanno una spiaggia, questi gli interventi di oggi. Oggi c’eravamo tutti, tutti i mondi per far si che una comunità possa crescere. La realtà nuda e cruda è che queste spiagge restano momenti isolati, iniziative lodevoli ma incapaci di cambiare le cose. Tutti concorriamo alla crescita della comunità ma nessuno da solo è risolutivo. La cultura della violenza verbale è madre della violenza fisica. Isolare la cultura della violenza verbale e morale e promuovere l’associazionismo come antidoto alla violenza di genere.