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Gianni Speranza all’incontro su Angelo Vassallo

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“La storia di Angelo Vassallo non è una storia periferica di un paese del Sud, ma è una triste e drammatica storia dell’Italia di oggi”

Su invito della Fondazione Angelo Vassallo e della Città Metropolitana di Roma Capitale, Gianni Speranza ha partecipato a Roma,  nella sala “Giorgio Fregosi” di Palazzo Valentini, all’incontro dal titolo “Angelo Vassallo sindaco pescatore, una politica possibile”,  per ricordare e chiedere giustizia per  il sindaco di Pollica, assassinato il 5 settembre 2010. L’incontro ha visto la partecipazione dei sindaci della Provincia di Roma, del Vicesindaco di Roma Capitale Pierluigi Sanna, della Fondazione Angelo Vassallo, , di rappresentanti dei Comuni metropolitani, di attuali ed ex amministratori da varie regioni italiane, di magistrati ed associazioni impegnate nell’iniziativa anti mafia. La discussione è stata introdotta dal prefetto di Roma capitale Giannini e dal presidente della Fondazione Dario Vassallo

“La storia di Angelo Vassallo non è una storia periferica di un paese del Sud, ma è una triste e drammatica storia dell’Italia di oggi – ha detto Gianni Speranza nel suo intervento – Giustamente Dario Vassallo è stato definito un servitore dello Stato e della Costituzione. Io penso che Dario Vassallo sia stato, in maniera incondizionata fino al sacrificio della propria vita , il rappresentante della sua comunità. Solo chi ama fino in fondo la propria comunità, chi la sente come la propria famiglia, capisce che in quella comunità ci sono deviazioni che vanno combattute, che ci sono pezzi delle istituzioni e dell’economia che delinquono insieme alla criminalità organizzata. E non si volta dall’altra parte. Ero sindaco quando Angelo Vassallo è stato ucciso e la sua vicenda ha rappresentato per me una lezione. La  vicenda del suo omicidio è il concentrato delle cose più tragiche che ci sono nel nostro  Paese”. Ma il suo sacrificio è l’espressione delle migliori energie del nostro popolo e dei suoi amministratori.

L’auspicio di Speranza è quello che “l’iniziativa della città metropolitana di Roma parli a tutta l’ Italia, ai vertici più alti. La classe dirigente italiana deve arrivare a individuare i mandanti e gli esecutori dell’ omicidio di Angelo Vassallo. Solo così possiamo fare in modo che vicende come quella del sindaco Vassallo non si ripetano, a Pollica, in Calabria, in qualsiasi zona del nostro Paese perché non esistono zone immuni dalle infiltrazioni della criminalità. Solo così lo Stato può difendere gli amministratori e la buona politica nel nostro Paese”.

Speranza ha ricordato il tenace lavoro dei fratelli Dario e Massimo “senza i quali oggi non ci sarebbe aperta la possibilità di arrivare alla verità. Se non fosse stato per il lavoro della fondazione, e per alcuni magistrati su questa vicenda oggi sarebbe calato il silenzio totale. Lo Stato italiano deve sostenere la fondazione e tutti noi  chiediamo che si arrivi alla verità e alla giustizia. Finalmente , dopo 13 anni”

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