Arte, musica, condivisione del viaggio. La giornata della memoria al Polo Rambaldi
3 min di letturaDiverse le attività promosse in queste settimane dal Polo Tecnologico “Carlo Rambaldi”, nel contesto delle celebrazioni per la giornata della memoria
In una fase storica in cui si avvertono rigurgiti di intolleranza e discriminazione, velocizzati e potenziati anche dall’uso dei social, l’istituto superiore diretto da Anna Primavera ha offerto alla comunità scolastica più occasioni per riflettere sulla pagina più drammatica della storia del XX secolo e uno dei capitoli più neri della storia.
All’ingresso dell’istituto, in collaborazione con l’associazione “Arte &Antichità Passato prossimo” diretta da Giovanna Adamo, è stata allestita un’esposizione con le opere “Cenere” di Erminia Foti, “Il percorso della memoria” di Rosella Cerra, un dipinto omaggio alla foto di Czeslawa Kwoka, realizzato dall’artista Livia Leoncini e dei progetti comunicativi sul tema a cura degli studenti dell’indirizzo di grafica coordinati dalla docente Anna Napoli.
La musica concentrazionaria e l’influenza della musica e dell’arte nella vita quotidiana dei luoghi di sofferenza e morte, dove morirono milioni di esseri umani durante la seconda guerra mondiale, al centro del seminario tenuto dal musicologo Pasquale Scaramuzzino.
“Anche la produzione musicale che ci arriva dai campi di concentramento nazisti, i famigerati lager – ha spiegato Scaramuzzino agli studenti – contribuisce in modo inconsueto a raccontare la più grande tragedia del secolo ventesimo. Essa, al tempo stesso, costituisce una testimonianza del ruolo fondamentale che l’espressione musicale continua ad avere anche nelle condizioni più terribili. La musica aveva una funzione di salvazione, di antidoto, per resistere alle sofferenze e alle torture. Ma anche come testimonianza di una funzione sua propria di dare forza, raccontare fatti, testimoniare eventi, trasmettere emozioni.” Un rapporto complesso, quello tra la musica e l’organizzazione dei campi di sterminio, inizialmente non autorizzata, fin quando le SS si resero conto di poter approfittare della necessità degli artisti di fare musica per i loro scopi di tortura, e legalizzarono l’attività musicale, senza però accorgersi di innescare “una macchina formidabile di resistenza”.
Nel contesto delle celebrazioni per la giornata della memoria, il Polo Rambaldi ha ospitato l’evento conclusivo del progetto “Cittadinanza e memoria”, il viaggio nei luoghi in Italia dove si sono si sono consumate alcune delle pagine più drammatiche della dominazione nazifascista in Italia, promosso dall’associazione “Incontri-Intersezioni” e finanziato dalla legge regionale sul diritto allo studio, che ha visto il nostro istituto tra le scuole partecipanti, con una rappresentanza di quattro studenti, Bruno Cerra, Domenico Fruci, Marco Passalacqua e Melissa Sacco, insieme a quattro istituti superiori lametini, due della provincia di Vibo Valentia, uno di Crotone. Nel condividere con i propri compagni e con i ragazzi delle altre scuole i momenti più significativi del viaggio, i partecipanti hanno evidenziato “l’importanza di andare in quei luoghi, per vedere con gli occhi e toccare con mano la sofferenza che hanno vissuto milioni di donne, uomini, bambini, per rendersi conto fino a che punto possono arrivare i regimi totalitari che negano la dignità umana, per ritornare più consapevoli dei nostri diritti e delle nostre libertà da difendere ogni giorno”.