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Mistero dell’Incarnazione e Morte di Cristo nella cultura medievale

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“800 anni delle stimmate del Poverello d’Assisi: Mistero dell’Incarnazione e Morte di Cristo nella cultura medievale” – Convegno e performance musicale nella Chiesa del Rosario a Catanzaro

Un evento promosso dall’Ufficio dei Beni Ecclesiastici Culturali Catanzaro-Squillace il cui delegato è don Maurizio Franconiere, in una fattiva collaborazione tra Arcidiocesi Catanzaro-Squillace e Liceo Musicale T. Campanella” di Lamezia Terme-Cz si è svolto domenica 10 Marzo nella Chiesa del Rosario a Catanzaro.

In occasione degli 800 anni delle stimmate del “Poverello d’Assisi”: Caro Salutis est Cardo (Tertulliano) Mistero dell’Incarnazione e Morte di Cristo nella cultura medievale.

Alla presenza di numerosi convenuti, Don Antonio Ranieri, parroco di Taverna e vicario foraneo di Gimigliano-Taverna magistralmente ha svolto il ruolo di moderatore del convegno mentre le conclusioni sono state affidate a don Salvatore Cognetti, vicario generale, che ha puntualizzato l’importanza di un tale evento, auspicando che vi sia l’intenzione di riproporne altri e, relativamente agli interventi, ha sottolineato come l’arte in un verso e la letteratura in un altro sono fonti di evangelizzazione.

Liceo Campanella Chiesa 2 (1)

L’arte, inoltre, libro dei popoli, permette all’uomo di introdursi nel mistero ma non lo può esaurire. Don Maurizio Franconiere nella dissertazione “Questo è il Figlio mio, l’amato” la celebrazione del mistero di Dio nell’arte del tardo Medioevo”, coadiuvato dalla Prof.ssa Daniela Garofalo ha voluto evidenziare un triplice scopo:
-Mettere in evidenza come attraverso il processo dell’incarnazione, Dio lega in maniera definitiva la nostra umanità alla sua divinità per un processo di salvezza. Nell’Eucaristia la presenza reale corporea di Cristo nel pane e nel vino consacrato, ritenuti dal credente vero cibo e vera bevanda, interiorizzati arricchiscono del dono della vita eterna;
-Analizzare le opere d’arte che introducono nella rappresentazione della nascita di Cristo Bambino elementi che indirettamente richiamano la passione e morte di Gesù. L’identità dell’uomo Gesù, figlio di Dio consapevole di essere amato dal padre e che obbedisce alla morte in croce per fare la sua volontà, evidenzia come il natale è già la primizia del “sacramentum-mysterium paschale”, è cioè l’inizio del mistero centrale della salvezza ,fondamento della nuova alleanza, che culmina nella passione, morte e risurrezione.
-Realizzare un parallelismo intenzionale volto a sottolineare il concetto teologico secondo cui lo scopo della nascita, e quindi dell’Incarnazione di Cristo, è di rendere possibile la Crocifissione e la Risurrezione. Sono state presentate alcune opere in cui l’iconografia presenta Nascita e Crocifissione insieme e altre in cui vi è lo stesso atteggiamento della Madonna con Bambino e della Madonna con il Cristo morto perché si tratta della stessa Madre con lo stesso Figlio.

L’arte di ogni tempo ha come fine quello di far riemergere la memoria per mantenere viva l’identità cristiana, e, in quanto documenti della fede ed espressioni della tradizione viva della Chiesa nel tempo, sono una via privilegiata per stabilire continuità di fede con coloro che ci hanno preceduto lasciando intravedere possibilità di evangelizzazione nel tempo e nello spazio. L’arte è il bello che ci conduce verso la verità di Dio.

La Ds Susanna Mustari nella relazione “La meraviglia di Dio nella Lauda Medievale” ha inteso porgere una riflessione sul valore della Lauda medievale, come esempio di fede e modello di trasmissione popolare della venerazione di Gesù, della Vergine Maria e dei santi.

Attraverso la lettura di un florilegio di versi tratti dal Laudario di Cortona e dalla ballata di Jacopone da Todi, “Donna de Paradiso”, la Dirigente Mustari si è soffermata su un’analisi lessicale e stilistica atta a rintracciare il profilo di una Donna umana e divina, Madre e Figlia, Fiore novello, attraverso cui il Mistero della Carne si è entrato nella storia. Dal dolore di Maria ai piedi della croce, alla profondità di un dolore senza tempo: le madri che piangono i figli morenti, su scenari di struggente attualità. Dall’arte della poesia si è passati alla musica medievale, accompagnamento in note come negli antichi Laudari.

Le esecuzioni musicali e il Canto corale delle studentesse del Liceo Musicale Statale T. Campanella di Lamezia Terme Cz, con le loro sonorità, hanno ridato vita alle atmosfere mistiche delle melodie medievali. Particolare emozione ha suscitato il canto della Lauda n.2 “Laude novella sїa cantata” tratta dal Laudario di Cortona del sec.XIII, perfettamente in sintonia con l’intervento della Dirigente dott.ssa Mustari, sulle finalità devozionali e sulla bellezza di questi componimenti poetici in lingua volgare a contenuto religioso. Un ringraziamento alle splendide allieve di Canto: Francesca Costantino, Alessandra Ciliberto, Gioia Fodaro, Giulia Motta, Sofia Montesanti, Elena Sofia Agostino, Sofia Ferrise, Marta Guzzo, Francesca Nigro, Alessandra Falleti ; di Strumento: Margherita Jin e Angelica Martello – violino, Iris Wu – pianoforte, Luana Wu – violoncello, e ai loro docenti intervenuti, la prof.ssa di Canto Giovanna Massara e il prof. di Pianoforte Giovanni Mazzuca.

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