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La primavera porta aria nuova al Parco archeologico di Sibari

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La primavera porta aria nuova al Parco archeologico di Sibari che ha organizzato ben tre importanti appuntamenti nelle giornate di venerdì e sabato


La primavera porta aria nuova al Parco archeologico di Sibari che ha organizzato ben tre importanti appuntamenti nelle giornate di venerdì e sabato, all’insegna della rinascita e dell’impegno culturale e sociale.

Si partirà venerdì 22 marzo con “Una notte in riserva”, iniziativa organizzata per condividere con visitatori e ricercatori il patrimonio nascosto e ben custodito delle stanze dei depositi del Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide che, per una notte, saranno visitabili.

Dopo una bella spolverata, infatti, i depositi del Parco apriranno le porte alla primavera con due turni di visite guidate su prenotazione, alle ore 19 e alle ore 21, in compagnia di esperti archeologi, si potranno vedere cose mai esposte prima.

«A Sibari – ha raccontato il direttore Filippo Demma – i depositi archeologici si chiamano tradizionalmente “riserve”, ed in effetti sono una miniera di conoscenze che attendono di essere sviluppate e diffuse. In questi mesi li abbiamo messi al centro di un importante progetto che ne ha previsto la messa in sicurezza, la ristrutturazione e il potenziamento, strutturale ed infrastrutturale. Lo avevamo annunciato a febbraio dello scorso anno e, oggi, dopo un anno, passiamo alla fase operativa organizzando una prima esposizione che abbiamo intenzione di ripetere ad ogni cambio di stagione.

Parliamo di circa 500mila reperti contenuti in 20mila cassette che sono state rimesse in ordine e trasferite nei nuovi depositi. Si tratta di una riserva immensa di oggetti d’uso, reperti ed in più di un caso di vere e proprie opere d’arte per lo più inedite, che con ogni probabilità contengono il potenziale per consentirci di riscrivere la storia dell’alto Jonio Cosentino, ma in qualche misura dell’intera Magna Grecia».

La serata sarà anche l’occasione per sottoscrivere la Community Card, l’abbonamento annuale che consente di partecipare a tutte le iniziative del Parco, dalle mostre ai concerti, alle aperture straordinarie, oltre che naturalmente di accedere al museo ed alle aree archeologiche in qualunque giornata dell’anno. Chi richiederà la card in questa occasione riceverà in omaggio gli stilosissimi gadget del Parco: calendario, borsa, notebook… fino ad esaurimento.

 Il weekend di grandi appuntamenti continuerà sabato alle ore 18 con la seconda conferenza del ciclo #nonrompeteci, il progetto di contrasto alla violenza sulle donne attraverso la cultura organizzato in collaborazione con il Centro Antiviolenza Fabiana di Corigliano-Rossano. Stavolta il tema trattato sarà quello della medicina di genere e dell’accesso alle cure che riguardano il benessere sessuale femminile, e sarà a cura di Paola Sammarro, fondatrice del centro ostetrico “Io Calabria”, realtà d’eccellenza calabrese per la sanità e il benessere intimo femminile, e direttrice di “Io Calabria Magazine”, testata giornalistica che promuove una conoscenza consapevole del corpo femminile a tutte le età.

 Alle 19, infine, ci sarà l’inaugurazione del Fumetto Fest con la prima iniziativa, cioè la presentazione della mostra “Il flauto e il vaso”, il fumetto di Simone Montozzi, in arte Tso. Il Parco archeologico di Sibari, infatti, partecipa all’iniziativa “Fumettineimusei” del Ministero della Cultura – guidato dal Ministro Gennaro Sangiuliano – ma ha voluto fare di più organizzando un intero mini Festival dedicato a quest’arte…un Fumetto Fest appunto.

Dal 23 marzo al 31 dicembre mostre di, residenze d’artista e laboratori creativi avranno luogo tra il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide e il Museo del Fumetto di Cosenza “gemellati” per l’occasione. L’apertura di sabato sarà straordinaria: il Museo sarà visitabile fino alle 23, l’orario più consono ai supereroi, con ingresso gratuito a partire dalle 17.

«Il Museo che immaginavamo quando abbiamo iniziato a lavorare al progetto Sibari – ha concluso il Direttore Demma – prende sempre più forma. Ci stiamo trasformando sempre più nel centro culturale di aggregazione di una comunità: laboratori, mostre, sale espositive e depositi aperti fino a tarda sera, concerti ed eventi. In questo modo diventiamo sempre più un punto di riferimento per la vita culturale della comunità, un luogo di informazione e formazione fondamentale per operare una rivoluzione culturale».

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