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Lamezia. Il pollice nero del Sindaco Mascaro

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Amolamezia

La deforestazione a Lamezia: un colpo al cuore per gli amanti della natura


Comunicato Stampa

Per noi che “Amo Lamezia” lo diciamo, lo scriviamo e lo pratichiamo da circa trent’anni è un colpo al cuore quando i nostri concittadini ci segnalano degli scempi ambientali, soprattutto se si tratta di scempi messi in atto proprio dalla amministrazione comunale, a cui del nostro ambiente è affidata la cura.

E in questi giorni la Giunta Mascaro si sta profondendo nell’ennesimo atto di vandalismo verso uno dei pochi viali alberati della città.

La scusa è sempre la stessa. Le radici degli alberi hanno la “colpa” di dissestare i marciapiedi.

E così un intervento necessario per ripristinare la pedonabilità dei marciapiedi nelle mani di Mascaro & C. si tramuta in una sorta di deforestazione.

Ora è la volta di via Berlinguer con propaggini in via Nenni. Un bel viale di acacie ormai mature, di una certa imponenza e le cui fronde sui due filari opposti si stavano quasi incrociando a formare d’estate un tunnel di frescura, rudemente troncate alla base e man mano estirpate non per essere sostituite da altre alberature, ma per far posto ad una estesa lastricazione cementizia di piatti marciapiedi.

È come se per questa Amministrazione la conoscenza botanica si fermasse all’acacia! Ignorano evidentemente il Sindaco e gli Assessori ancora rimasti al loro posto, che ci sono tecniche di piantumazione ed essenze arboree che, se si rispettano le loro esigenze vitali, crescono egregiamente, abbelliscono e danno ossigeno e frescura nelle città più belle di tutto il mondo (e meglio amministrate della nostra Lamezia).

D’altronde non ci si poteva aspettare altro da un Sindaco che, pur essendosi fatto eleggere e rieleggere gridando a squarcia gola il suo amore per la città e la sua promessa di spazzar via tutto quello che la Giunta Speranza aveva in corso, le prime cose che ha fatto sono state quelle di cercare di varare la terza discarica in località Stretto non riuscita a Speranza (e che una forte mobilitazione civica ha impedito anche a lui di realizzare) e di portare a compimento quel nefasto PSC ereditato da Speranza, che in un periodo di calo demografico e di eccessiva offerta del mercato immobiliare fa dilagare l’edificazione ed il consumo di suolo verso un’enorme fascione di terreno agricolo.

Conoscendo la sua insensibilità sull’argomento, sappiamo di parlare al vento, ma lo stesso sentiamo di dover diffidare il Sindaco dal completare lo scempio che è ancora nelle fasi iniziali e che potrebbe essere da lui ancora evitato.

E, se volesse ascoltarci, con l’occasione gli segnaliamo che gli alberelli ri-piantumati in via C. Colombo dopo il taglio di quelli maturi ed il rifacimento dei marciapiedi giacciono abbandonati a sé stessi, senza più pali di sostegno, a secco di acqua ed invasi da erbacce parassitarie, per cui, se nessuno se ne prenderà cura, sono destinati a morte sicura.

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