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Lamezia. Musica, letture e amicizia nella prima festa di primavera a Piazza Mazzini

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Lamezia. Musica, letture e amicizia nella prima festa di primavera a Piazza Mazzini

Versi e prose di autori lametini che hanno sfogliato e letto alcune pagine dei loro libri, con il sottofondo musicale del giovane cantautore lametino Simone Agostino, in una serata che ha simbolicamente segnato l’inizio della primavera, non solo stagionale, a piazza Mazzini, nel cuore del centro cittadino.

Un successo per la prima festa di primavera, che si è svolta sabato scorso a piazza Mazzini, promossa dall’associazione “Ambrosia” insieme al progetto “Pan&quotidiano”, in collaborazione con l’associazione culturale “Animula” diretta da Claudio Fittante e il liceo musicale “Tommaso Campanella” di cui Simone Agostino è allievo.

Lamezia. Musica, letture e amicizia nella prima festa di primavera a Piazza Mazzini

Hanno condiviso alcuni passi dei loro libri Luciana Parlati, Marco Ammendola, Mariannina Amato, Michela Cimmino, Marcello Turco, Ippolita Luzzo, Pasquale Virginio Mastroianni, Tommasina Iera.

Tre ore intense di letture, musica, divertimento e coinvolgimento popolare, una festa di primavera che vuole lanciare un messaggio fondamentale: le cose accadono quando le si vuole, quando si lavora, quando si ha passione per la comunità. Intenso e variegato il repertorio del giovane Simone Agostino che, spaziando da brani musicali degli ultimi anni agli intramontabili della musica leggera italiana, senza rinunciare a qualche tocco partenopeo, si è rivelato come una delle voci promettenti dell’attuale panorama musicale lametino.

Lamezia. Musica, letture e amicizia nella prima festa di primavera a Piazza Mazzini

Come quella di Stefano Pujia per il quale “l’iniziativa di sabato è la prima di una serie di eventi attorno al progetto “Pan&quotidiano” con le quali, con il contributo e la professionalità delle migliori energie lametine, vogliamo ridare vita a questa piazza, affinché torni ad essere centro vitale di aggregazione, socializzazione, vitalità culturale ed economica, come l’abbiamo ereditata dalle generazioni precedenti”.

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