Dal carcere minorile chiede scusa alla mamma grazie al rap
2 min di letturaHa trovato il coraggio grazie ai corsi nell’Ipm di Catanzaro
Dal giorno in cui è stato arrestato ed è stato condotto nell’Istituto penitenziario minorile Paternostro di Catanzaro, non era mai riuscito a chiedere scusa alla madre per avere intrapreso una strada sbagliata.
Un coraggio che ha trovato adesso, grazie alla musica e al supporto degli educatori e di altri ragazzi e ragazze durante i laboratori di rap del Presidio culturale permanente all’interno dell’Istituto nell’ambito di un progetto di Cco, Crisi come opportunità.
E così, in occasione della Festa della mamma, Davide, in arte Davo, ha composto un brano intitolato proprio “Scusa Mamma”.
“Non ero mai riuscito a chiedere scusa a mia madre per i reati commessi – spiega Davide – non al momento dell’arresto, non al processo e nemmeno ai colloqui in Ipm.
Non so perché non riuscissi a dirlo. Mi vergognavo troppo del dolore che le avevo fatto provare… o forse una parte di me, sapendo che mia mamma mi avrebbe perdonato, pensava di non meritarlo. Il rap mi ha reso libero”.
“Ora sarò migliore” è la promessa di Davo alla madre. “Un perfetto esempio – spiegano i promotori del progetto – dell’importanza dell’avere una valvola di sfogo, per chi si trova in situazioni di difficoltà: un’arma positiva, la musica, che Cco e le istituzioni con cui collabora utilizzano per offrire nuove opportunità ai giovani che pensano di non averne più”.
“La musica – spiega Lucariello, rapper, formatore e socio di Cco – ha una grande capacità di sublimazione e quindi un valore terapeutico. Nel momento in cui una cosa viene raccontata è come guardarla dall’esterno: si riesce a giudicarla e capirla. Quando le emozioni e le esperienze più forti e negative rimangono inespresse, diventano bombe a orologeria destinate a esplodere”.
Secondo Kento, rapper e formatore senior dei laboratori rap negli Ipm di Cco, “La musica è un’arma estremamente positiva, che Cco e le istituzioni con cui collabora utilizzano per offrire opportunità nuove a ragazze e ragazzi che pensano di non averne più”.