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No alla privatizzazione di Poste Italiane: i sindacati manifestano a Catanzaro

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No alla privatizzazione di Poste Italiane: i sindacati manifestano a Catanzaro

A Catanzaro, nella mattinata di oggi sabato 18 maggio, si sono riunite le principali sigle sindacali per dire a gran voce “no alla privatizzazione di Poste Italiane”

Il presidio si è svolto in Piazza Prefettura, dove i lavoratori postali, muniti di bandiere e cartelli, hanno manifestato pacificamente il loro dissenso in merito alle recenti decisioni del Governo di procedere ad una ulteriore privatizzazione di Poste Italiane, che, ricordiamo, da oltre 150 anni è un punto fermo non solo dell’economia italiana, rifugio dei risparmiatori e delle famiglie, ma anche una realtà viva e sempre in continua crescita.

Tra i partecipanti, lo storico leader dell’SLP Cisl, Enzo Cufari, adesso collaboratore della Segreteria Nazionale, il quale ha dichiarato: “Sembra un pò un ritorno al passato, perché qui abbiamo fatto una manifestazione nel 2016 con mille persone per dire no alla privatizzazione già da allora, nel tentativo della politica di volerla attuare. Oggi siamo qua soltanto con un presidio, un presidio formale davanti la Prefettura per dire ancora no a quello che si sta paventando. Nel futuro c’è una privatizzazione del 29% della quota detenuta dal Ministero dell’Economia e Della Finanze. Ora questo ci preoccupa perché scenderemo sotto la quota del 51% e metterà lo Stato in condizioni di essere socio di minoranza di questa azienda che ricordiamo, che viene collocata sul mercato non certo per risanare il deficit pubblico perché è inimmaginabile, ma è strano perché è un’azienda che produce, un’azienda che finora ha prodotto un utile allo Stato e il cui ricavato, nel giro di pochi anni, verrebbe sicuramente annullato”.

Anche Daniele Gualtieri, Segretario Generale CISL Magna Grecia CZ-KR-VV ci conferma le preoccupazioni di tutte le sigle sindacali: “Siamo qui per sostenere questa battaglia della categoria delle Poste, per dire no alla privatizzazione, ma soprattutto per le ricadute negative che ci potrebbero essere sul territorio rispetto all’occupazione e anche alla presenza di Poste in termini di servizi. Quindi diciamo che occorre mantenere questo status che Poste Italiane ha avuto fino ad oggi”.

Bruna Breveglieri, Segretario Regionale SLP-Cisl Calabria, ci espone nell’intervista, accurata e dettagliata, i numeri di questa inutile svendita, che vedrebbe in pericolo, non solo posti di lavoro, ma i servizi essenziali per i cittadini: “Noi siamo per un’azienda al servizio dei cittadini e dello Stato e quindi siamo fortemente contrari a questa ulteriore privatizzazione. Ricordiamo che Poste Italiane è l’azienda di servizi più grande d’Italia, che da lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e che fornisce servizi essenziali in tutto il territorio del paese, anche nelle aree più remote, quindi un servizio essenziale fornito veramente in ogni angolo. E’ incomprensibile quello che sta accadendo, Poste Italiane fattura miliardi e distribuisce miliardi di dividendi. Basta solo ricordare che nell’ultimo anno, oltre un miliardo di dividendi sono stati distribuiti dallo Stato attraverso le sue partecipazioni del MEF e di Cassa Depositi e Prestiti che ha incassato oltre 650 milioni di euro”.

Riccardo Cristiano

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