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PD Lamezia: la vicenda Icom dimostra la mancanza di una idea di città

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Pd Calabria bandiere

La vicenda dimostra inoltre l’incapacità di ascolto da parte dell’Amministrazione Mascaro

Comunicato Stampa

Al di là delle motivazioni strettamente giuridiche, l’approvazione della convenzione propedeutica al rilascio del permesso a costruire per la realizzazione del Retail Entertainment center regionale in località Stretto rappresenta, per tutto quanto c’è di negativo, l’immagine dell’amministrazione Mascaro. Una certificazione di arroganza, di infingardaggine e di miopia urbanistica.

È l’esempio più nefasto di un modello di governo del territorio proteso al consumo di suolo sugellato, con la consueta protervia, dal sindaco Mascaro. Ma ciò che è ancora più grave è l’assoluta mancanza di considerazione dei necessari equilibri tra la città esistente e il nuovo da edificare.

Poi, paradossale è, per l’ennesima volta, l’atteggiamento pilatesco della Regione Calabria che ha escluso l’intervento dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale, ritenendo evidentemente irrilevante la circostanza che l’area sia particolarmente sensibile per la presenza di falde di attingimento dell’acqua potabile.

In ogni caso, l’incapacità di ascolto del grido di allarme lanciato dalle associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Lamezia Shopping e Impresa Calabria), sottolinea non solo la mancanza di una idea di città ma soprattutto l’incapacità di ascolto da parte dell’amministrazione Mascaro.

Non si tratta di assoluta incapacità di mettere insieme gli interessi in gioco – tecnici, sociali e politici

– ma di non tenere in debito conto gli effetti sulla città di un intervento di notevoli dimensioni: 50.000 metri quadrati di costruzioni con destinazioni d’uso che, nel loro insieme, svuoteranno ulteriormente la città consolidata che ha già perso di appetibilità, a causa di un altrettanto nefasto Piano strutturale, di cui quel poco che ancora rimarrà delle nuove generazioni ne subirà da qui a poco gli effetti.

La fuga dei giovani sarà speculare alla fuga di funzioni dalla città, dove non ci sarà motivo di rimanere, per effetto di uno svuotamento continuo di servizi e di impoverimento complessivo, sia in termini di quantità che di qualità. Non basterà la sola movida a fare la qualità della città.

Noi sosteniamo, che la gravità dei condizionamenti territoriali che produrrà l’approvazione della convenzione avrebbe dovuto costituire un elemento di preoccupazione e non essere esibito come l’esito di un successo della giunta Mascaro. La moderazione avrebbe preteso maggiore cautela e una più attenta valutazione, per il bene della città, da esplicitare in termini di capacità di negoziazione dei contenuti dimensionali, funzionali e sociali.

Per l’ennesima volta la giunta Mascaro esercita i muscoli ma non la capacità politica, portando a conclusione procedure pluridecennali avviate (o subite) da precedenti amministrazioni senza una propria dignitosa impronta, come insegna la vicenda altrettanto nefasta del Piano strutturale comunale (adottato dalla Giunta Speranza e approvato asetticamente dalla Giunta Mascaro). La capacità politica avrebbe preteso, anche per la vicenda Icom, un’opera di rivisitazione critica con il soggetto interessato, facendo convergere i legittimi interessi privati con quelli, ancora più legittimi, di natura pubblica. E la convenzione rappresenta lo strumento in cui, in termini di assoluta parità, il Comune deve dimostrare di agire in nome e per conto della collettività amministrata, non disamministrata.

Gennarino Masi
Segretario cittadino PD

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