Italia Viva contro la legge Calderoli: in difesa dell’unità
3 min di letturaCostantino: difendere la coesione sociale e l’unità del Paese
Comunicato Stampa
Italia Viva da sempre porta avanti la battaglia contro la legge Calderoli, votata nella notte tra il 18 e il 19 giugno, in quanto contraria ai principi cardine della nostra Carta costituzionale, primo fra tutti l’art. 5 nella parte in cui definisce “l’Italia una ed indivisibile”.
Ma è soprattutto una legge che divide l’Italia ed affossa il Mezzogiorno. Questo perché diritti fondamentali come quello alla salute, all’istruzione, alle prestazioni socioassistenziali, che già nelle nostre aree del Sud non sono pienamente ed efficacemente garantiti, rischiano di essere ulteriormente trascurati facendo perdere alla popolazione, già in forte difficoltà, la speranza di servizi migliori.
Questo porterà i giovani del Sud a progettare il loro futuro altrove, abbandonando le città del Meridione.
La legge appena varata consentirà infatti alle regioni che puntano all’autonomia di poter trattenere nei rispettivi territori una parte del cosiddetto residuo fiscale regionale, cioè delle risorse pari alla differenza fra il gettito fiscale e la spesa pubblica che hanno luogo nei loro confini. Siamo di fronte, perciò, a quella che è stata autorevolmente definita come la “secessione dei ricchi” (G. Viesti).
Non è un caso che l’iniziativa sia stata presa dalle regioni più abbienti del Paese (Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna), a partire dal 2017.
Né rappresentano una garanzia le rassicurazioni del Governo sui LEP in mancanza di una loro definizione esaudiente e soprattutto di una garanzia di finanziamento.
L’applicazione di questa legge produrrà esiti disastrosi sul piano della coesione sociale. Da qui il grido della Conferenza Episcopale Italiana, che ha espresso sin da subito perplessità e preoccupazione sul tema dell’autonomia differenziata; usando le parole di S.E. Zuppi, la norma rischia “di minare il principio di solidarietà”.
Oltre che ad avviare una campagna di raccolta firme per un referendum ammissibile abrogativo della legge, il partito di Lamezia Terme vede di buon occhio l’iniziativa di presidenti di Regione che stanno preparando il ricorso alla Consulta, denunciando l’incostituzionalità delle nuove norme.
In linea con loro, e con i numerosi Sindaci che hanno già firmato una richiesta in tal senso, chiediamo che il Consiglio Comunale della città approvi una mozione, confidando nel più ampio consenso, affinché anche la Regione Calabria guidata dal presidente Occhiuto, che benché da vicesegretario di Forza Italia avrebbe potuto adoperarsi meglio per la non approvazione della Legge Calderoli, partecipi all’iniziativa di aderire al ricorso alla Corte costituzionale.
Antonino Costantino
Per Italia Viva Lamezia Terme (Presidente)