Con Giulio Base e Claudio Bisio finale col botto per il Liff 11
4 min di letturaIeri sera, sabato 20 luglio, si è conclusa con grande successo l’undicesima edizione del Lamezia International Film Fest (LIFF11)
La serata è andata in scena in una location speciale: negli spazi della Biblioteca Comunale “Borrello” di Lamezia Terme, «uno scenario stupendo – come ha ricordato il sindaco Paolo Mascaro intervenuto per i consueti saluti istituzionali – incastonato nel cuore della città».
Il primo cittadino ha colto anche l’occasione per fare il suo plauso a GianLorenzo Franzì, che grazie al suo festival giunto ormai all’undicesima edizione è riuscito a creare un evento che travalica i confini regionali, essendo riconosciuto in tutta Italia, e ad Anton Giulio Grande, presidente della Calabria Film Commission che, negli ultimi tempi, ha reso il territorio cuore pulsante del cinema internazionale.
L’ultima serata del LIFF si è aperta quindi con l’incontro con i due registi del film di chiusura, Cristiano Bortone e Daniela Porto, autori del toccante “Il mio posto è qui”, tratto dall’omonimo romanzo d’esordio presentato nella giornata di ieri dall’autrice stessa, Daniela Porto. Il film, ambientato negli anni ’40, racconta la storia di un’amicizia tra una donna che cresce un figlio senza un marito e un uomo, braccio destro del parroco, dai modi effeminati: entrambi si trovano ad affrontare dei cliché duri a morire. La pellicola è stata scelta dai ragazzi di Arci Gay Cosenza, ospiti nei giorni scorsi al LIFF, come film maggiormente rappresentativo per una società più inclusiva.
Un altro grande protagonista della serata è stato Giulio Base, attore e regista, nonché direttore del Torino Film Festival. Base, che lavora nello spettacolo da oltre quarant’anni, ha firmato trentuno titoli da regista e, come attore, ha partecipato a quarantacinque film, lavorando con grandi registi come Ridley Scott e Nanni Moretti. Reduce dalla vittoria del Ciak d’Oro come Miglior Film d’Essai e del Nastro d’Argento per “A La Recherche”, in queste settimane ha iniziato a girare in Calabria il suo film “La versione di Giuda”. «Ho studiato teologia – ha confidato – e la figura di Giuda mi ha sempre colpito. Nel mio film si interroga su questioni profonde come il fatto che, se tutto è scritto, allora anche lui stesso è creatura di Dio che, senza il suo gesto, non avrebbe vissuto la sua Passione. Giuda – ha detto ancora – è collocato nell’inferno dantesco non perché è un traditore, ma perché suicidandosi ha allontanato ogni speranza di perdono: se avesse chiesto perdono, Dio lo avrebbe perdonato». Durante il festival, per la sezione Esordi d’autore, è stato proiettato, invece, il film di Base “Poliziotti”.
Dopo un momento con alcune star internazionali, la serata conclusiva del LIFF è proseguita con l’ospite d’onore: il divertente e carismatico Claudio Bisio, che ha conquistato il pubblico con la sua presenza. L’attore, regista e conduttore ha aperto il suo talk ricordando insieme a GianLorenzo Franzì il suo periodo da rapper, nei primi Anni Novanta, cogliendo l’occasione di fare una piccola critica al politically correct: «Oggi certe cose non si possono più dire – ha detto riferendosi a un testo molto forte di uno dei suoi brani – ma noi, travestiti da personaggi, riusciamo ancora a dire molto».
L’incontro con il pubblico del LIFF11 ha visto una grande partecipazione di fan entusiasti, pronti a commentare con lui il suo debutto alla regia con il film “L’ultima volta che siamo stati bambini”, per il quale ha ricevuto anche il prestigioso premio Nino Manfredi agli ultimi Nastri d’Argento. «Ho letto questa storia nel 2018 – ha raccontato – e ne sono rimasto colpito per il tono con il quale racconta una tematica forte e tragica come la guerra. I protagonisti sono dei bambini che partono per la Germania per salvare il loro amico ebreo, che è stato deportato. Spoiler: il protagonista non si salverà perché purtroppo non abbiamo potuto cambiare la storia, ma nel film ci sono sorrisi e anche risate».
Sia Giulio Base che Claudio Bisio sono stati onorati con il Premio Ligeia, ricevendo, come gli altri artisti di questa edizione, un’opera unica realizzata dall’artista Tonino Saladino.
Dopo gli incontri, il pubblico del LIFF11 si è ritrovato nuovamente ai Giardini del Novecento per la proiezione del film che ha concluso questa emozionante edizione del festival.
Un finale indimenticabile per una manifestazione che continua a crescere e a portare il meglio del cinema internazionale a Lamezia Terme.
E che ci dà appuntamento al prossimo anno.
Sonia Russo