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Mare Calabria: quasi il 60% dei punti monitorati risulta fuori dai limiti

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Mare Calabria: quasi il 60% dei punti monitorati risulta fuori dai limiti

Goletta verde presenta i dati del monitoraggio lungo le coste calabresi

38esima edizione di Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente che solca i mari in difesa delle acque e delle coste.

Goletta Verde presenta i dati del monitoraggio lungo le coste della Calabria: quasi il 60% dei campioni sono risultati oltre il limite di legge.

Dei 24 campioni prelevati 11 risultano fortemente inquinati e 3 inquinati

In Calabria ci sono ancora 188 agglomerati in procedura di infrazione, secondo la valutazione di conformità espressa dalla Commissione Europea

Legambiente: “Oltre la metà dei punti campionati risultano inquinati o fortemente inquinati. In molti casi risultano costantemente fuori limite da anni e l’Associazione sta valutando la possibilità di presentare un esposto”

Ultima tappa sul Tirreno per Goletta Verde di Legambiente che presenta a Palmi (RC) i dati del monitoraggio delle coste calabresi.

Quello che emerge è un quadro negativo con il 60% dei punti campionati risultati oltre i limi di legge.

In particolare, su 24 punti totali campionati tra il primo e il 17 luglio 2024 – di cui 11 prelievi effettuati alle foci di fiumi e 13 a mare – sono ben 11 i punti risultati fortemente inquinati dalle analisi di Goletta Verde (9 prelevati presso le foci e 2 a mare) e 3 quelli giudicati Inquinati (di cui 2 prelievi in mare e 1 alla foce di un fiume).

I restanti punti totali campionati, ossia 10, sono invece risultati entro i limiti di legge, di questi 9 punti sono stati prelevati a mare e 1 in foce.

Preoccupa la situazione dei monitoraggi effettuati da Goletta Verde in provincia di Catanzaro, l’unica a fare en plein in negativo con 3 punti campionati risultati tutti inquinati, ossia il mare presso la foce del torrente Spilinga tra Marinella e Gizzeria Lido, al confine tra i comuni di Lamezia Terme e Gizzeria; la spiaggia presso il fosso Beltrame, tra i comuni di Montepaone Lido e Soverato e la foce del fiume Corace presso il Lungomare Stefano Pugliese a Catanzaro Lido, nel comune di Catanzaro.

In provincia di Cosenza su 8 punti campionati, ben 7 sono risultati entro i limiti di legge e solo punto campionato è stato giudicato Fortemente inquinato, ossia il punto a Cariati, località Olivaretti, in cui sfocia il fiume Nicà.Mare Calabria: quasi il 60% dei punti monitorati risulta fuori dai limiti

Questi i dati, in sintesi, presentati oggi da Goletta Verde durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso il Costa Viola  Yacht Club di Palmi, alla presenza di Anna Parretta, Presidente Legambiente Calabria, Alice De Marco, Portavoce di Goletta Verde, Alessandro Riotto, assessore Ambiente, Lavori Pubblici e Urbanistica del Comune di Palmi, Maria Sorrenti, Presidente circolo Legambiente Cittanova, Salvatore Siviglia, Dirigente Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria, Capitano di Fregata Martino Rendina, Comandante Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, Michelangelo Iannone, Commissario Straordinario Arpacal e Marco Paolilli Treonze, Responsabile CONOU Coordinamento Area 3.

Osservato speciale: In Calabria l’osservato speciale da Goletta Verde è il punto di prelievo presso il foce del fiume Mesima a San Ferdinando (RC). Gli “osservati speciali”, novità di quest’anno, sono quei punti storicamente critici per i quali Legambiente ha deciso di ripetere i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio della campagna, a supporto della fotografia scattata nei mesi estivi. Il punto attenzionato risulta essere da anni oltre i limiti di legge, e anche nei campionamenti effettuati nei mesi di aprile, maggio e giugno i risultati hanno confermato la tendenza negativa.

“Nelle varie tappe di Goletta Verde – dichiara Alice De Marco, portavoce di Goletta Verde – riscontriamo spesso che le criticità maggiori sono alle foci di fiumi, torrenti e canali, e la Calabria conferma questa tendenza. Le nostre amministrazioni devono capire che l’efficientamento del sistema di depurazione deve diventare una priorità. Occorre investigare sulle cause, andare a monte del problema, per non mettere a rischio la salute dei cittadini e delle cittadine ma anche per non intercorrere in ulteriori sanzioni dalla Comunità Europea. L’Italia è stata già condannata a 4 procedure di infrazione per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue, e quella del 2004 è arrivata alla sanzione pecuniaria: sono più di 142 milioni di euro la somma che abbiamo già pagato in bolletta e, se il sistema di depurazione nazionale non migliora, questo numero è destinato a crescere”.

“I dati del monitoraggio di Goletta Verde confermano le grandi criticità della nostra regione riguardo la depurazione delle acque reflue e la grave situazione degli scarichi abusivi. – dichiara Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria. Si tratta di problemi annosi collegati ad inefficienze amministrative, alla carenza di adeguati controlli, ma anche a logiche criminali. Nonostante l’impegno della Regione Calabria, è evidente che servono azioni molto più incisive e determinate per efficientare i sistemi depurativi, lottare contro le illegalità e per mettere in campo azioni risolutive. Anche quest’anno, infatti, oltre la metà dei punti campionati risultano inquinati o fortemente inquinati. In molti casi, nel corso degli anni, Legambiente ha rilevato che alcuni punti risultano costantemente fuori limite. È il caso, per esempio, della foce del Fiume Mesima a San Ferdinando (Rc), un cosiddetto “sorvegliato speciale” per Legambiente e per il quale, la nostra Associazione, si riserva di valutare la possibilità di presentare un esposto”.

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde

In provincia di Cosenza sono stati monitorati 7 punti: il punto a Cariati, località Olivaretti, in cui sfocia il fiume Nicà è stato giudicato Fortemente inquinato.  Entro i limiti invece gli altri punti, ovvero la spiaggia presso la Foce del Fiume Noce a Tortora marina, nel comune di Tortora; la spiaggia presso la foce del fiume Bagni al confine tra Pantana – Santa Rosalia-macchia e Marina di Guardia Piemontese tra i comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese; la spiaggia presso la foce del torrente Colognati, a Marina di Rossano nel comune di Rossano; la spiaggia di fronte al torrente Coriglianeto a Marina di Schiavonea, comune di Corigliano Calabro; la spiaggia presso la foce del Fiume Crati, in località Laghi di Sibari, nel comune di Cassano Jonio; la spiaggia presso il canale del pescatore a Villapiana Lido, nel comune di Villapiana.

Sono 3 i punti campionati in provincia di Catanzaro giudicati tutti Inquinati secondo il programma scientifico di Goletta verde: il mare presso la foce del torrente Spilinga tra Marinella e Gizzeria Lido, al confine tra i comuni di Lamezia Terme e Gizzeria; la spiaggia presso il fosso Beltrame, tra i comuni di Montepaone Lido e Soverato e la foce del fiume Corace presso il Lungomare Stefano Pugliese a Catanzaro Lido, nel comune di Catanzaro.

In provincia di Crotone 1 punto è risultato Fortemente inquinato, la foce del fiume Esaro nel comune di Crotone, ed 1 punto giudicato Entro i limiti di legge, la spiaggia presso la foce del torrente Passovecchio, sempre a Crotone.

Degli 8 punti analizzati nella provincia di Reggio Calabria 6 sono risultati Fortemente inquinati e 2 Entro i limiti. I punti oltre i limiti sono: la foce del Fiume Mesima a San Ferdinando; la foce del Fiume Petrace a Gioia Tauro; il mare presso la foce del Torrente Caserta e il mare presso la foce del torrente Annunziata, entrambe presso il Lido Comunale di Reggio Calabria; la fiumara San’Elia in località Saline Joniche, nel comune di Montebello Jonico; la foce del torrente Menga a San Gregorio. Entro i limiti di legge invece i punti della spiaggia presso la foce del torrente Sfallasà a Bagnara Calabra e la spiaggia presso il Fiume Pantano Grande a Brancaleone Marina.

Infine, dei 4 punti prelevati in provincia di Vibo Valentia 3 sono risultati Fortemente inquinati: si tratta della foce del Fiume Angitola nel comune di Pizzo; la foce del torrente Sant’Anna a Marina di Bivona, nel comune di Bivona e la foce del torrente Ruffa, in località Turiano nel comune di Ricadi. Risulta entro i limiti la foce del torrente Murria a Briatico.

Mare Calabria: quasi il 60% dei punti monitorati risulta fuori dai limiti

FOCUS DEPURAZIONE
Quest’anno ricorrono i trent’anni della Legge Galli che, nel 1994, rivoluzionò l’organizzazione del servizio idrico integrato, prevendendo una gestione unitaria e integrata per l’insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue.

È proprio quest’ultima la parte del ciclo su cui si concentrano le campagne di Goletta Verde e Goletta dei Laghi. La depurazione resta uno dei tasti dolenti nel nostro Paese, con 910 agglomerati per i quali sono state rilevate situazioni di non conformità ai requisiti della Direttiva sulle acque reflue (91/271/CE). Secondo gli ultimi dati disponibili del MASE (dicembre 2023) in Calabria ci sono ancora 188 agglomerati in procedura di infrazione, secondo la valutazione di conformità espressa dalla Commissione Europea.

Nel PNRR sono stati individuati interventi di ammodernamento delle reti fognarie italiane e di adeguamento dei sistemi di depurazione che andranno, in parte, a sanare queste non conformità, in parte a costruire nuove infrastrutture ove prima mancavano. Il decreto ministeriale del 9 agosto 2023 individua 176 progetti che riceveranno il finanziamento dei fondi stanziati. Per la regione Calabria, in particolare, sono 7 gli interventi ammessi a finanziamento, di cui solo uno andrà ad intervenire in situazioni sottoposte a infrazione comunitaria.

Giunta alla 38esima edizione, Goletta Verde pone l’attenzione su diverse tematiche estremamente attuali come la depurazione, la lotta alla crisi climatica, la salvaguardia della biodiversità e la lotta alle illegalità. L’eolico off-shore sarà ancora una volta protagonista di alcune tappe per porre l’attenzione sulle energie rinnovabili e la transizione energetica, perché senza l’energia prodotta dal vento sarà impossibile raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.

Partner principali della campagna sono: ANEV, CONOU, Novamont e Renexia, e la media partnership de La Nuova Ecologia. 

Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.

Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti.

“Il CONOU da 40 anni raccoglie l’olio usato fino all’ultima goccia, perché rispettare l’ambiente significa poter garantire il futuro nei nostri figli prima che il nostro. Questa mission ci accomuna da sempre a Legambiente e ai suoi meravigliosi giovani volontari.” ha affermato Marco Paolilli, Responsabile CONOU Coordinamento Area Centro Sud. “L’olio usato va raccolto tutto e rigenerato tutto; per questo stiamo dedicando in questo momento una maggiore attenzione anche ai porti turistici dove via via cerchiamo di operare per offrire ai diportisti la possibilità di consegnare l’olio usato del loro motore in modo agevole e in uno spazio dedicato e ordinato, in stretta cooperazione con le autorità preposte.

Il CONOU, quindi, ha un duplice obiettivo, Raccogliere e Rigenerare, pienamente realizzato, e fa da esempio all’Europa e a tutte le economie circolari nascenti di altre filiere di rifiuti che continuano a svilupparsi, sempre più recuperando nuove risorse dai rifiuti anziché inquinare mari e coste”
Il monitoraggio scientifico 

I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando i laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli). Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
LEGENDA.

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali > 200 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 500 UFC/100ml.
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali > 400 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 1000 UFC/100ml.

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