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Oltre 500.000 le firme per dire no all’Autonomia Differenziata

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Oltre 500.000 le firme per dire no all’Autonomia Differenziata

Il Tavolo nazione unitario dei Comitati NO AD, al quale il nostro, “Difendiamo la Costituzione”, ha aderito, ci ha comunicato che alle ore 12,15 del 21 agosto, abbiamo superato la soglia delle 500. 000 firme on-line

Comunicato Stampa

A queste vanno aggiunte le altrettante 500.000 circa raccolte ai gazebo e ai banchetti presenti in tante altre piazze d’Italia, tra le quali le nostre.

Possiamo così dire, che in un mese, dal 20 luglio sino ad oggi, il popolo democratico che si richiama ai valori costituzionali dell’unità, dell’uguaglianza, della solidarietà e della sussidiarietà ha con forza deciso di chiedere il Referendum abrogativo per cancellare l’iniqua e divisiva legge che il governo Meloni-Salvini-Taiani ha approvato in Parlamento.

Un risultato davvero straordinario, per certi versi inaspettato per la rapidità, il periodo feriale e per la numerosa partecipazione on-line e in presenza.

Una bella pagina di politica partecipata è stata scritta e ad essa ne seguiranno altre ancora più belle, sia per consolidare il peso della protesta popolare e portare le sottoscrizioni a ben oltre il milione, sia per prepararci alla partecipazione referendaria che dovrà raggiungere il 50% degli elettori più 1, sia per rilanciare la conoscenza della Costituzione italiana, la sua difesa e, ancor più, la sua attuazione.

I gazebo e i banchetti allestiti per la raccolta delle firme ci hanno offerto, oltre che una importante occasione di dialogo e confronto con tante persone, giovani soprattutto, anche la riscoperta di un metodo diretto di far politica tra la gente. Da noi e dalle altre piazze d’Italia, per come ci viene a più riprese confermato dalla chat nazionale dei Comitati unitari alla quale siamo collegati, emerge con evidenza la grande e diffusa partecipazione ai banchetti per le raccolte delle firme per il Referendum, di giovani, donne e uomini.

Dai loro commenti, affiora una diffusa, unanime volontà di contrastare con decisione l’autonomia differenziata, ma anche il bisogno di una buona politica che si ispiri ai principi costituzionali e lavori con decisione alla sua attuazione in riferimento ai diritti al lavoro, alla salute, alla scuola, ad un fisco equo e proporzionale.

Si è avvertita, in molti di loro, un’evidente insoddisfazione per le divisioni politiche presenti nel popolo di sinistra unitamente al desiderio di costruire un’altra e più alta politica per il Paese che sia maggiormente ispirata e competente, tale da provocare un salto generazionale, innovativo e di qualità.

Il popolo dei gazebo – usiamo questa definizione – vuole un Paese, l’Italia, che torni protagonista di pace, sviluppo e cultura, in un’ Europa più solidale e integrata che sappia spendere la sua millenaria esperienza civile al servizio della pace e dell’integrazione.

Molti di questi temi sono stati sollevati dai giovani, a Firenze come a Napoli, in Liguria come in Calabria, e anche da noi a Lamezia. Essi chiedono risposte alla società e ai partiti, soprattutto a quelli di sinistra, per cercare soluzioni condivise, al centro come in periferia. Non vogliono voltarsi dall’altra parte dinanzi ai disastri e alle ingiustizie e vogliono spingere i partiti e le loro classi dirigenti a mettersi in discussione, a costruire comportamenti unitari, a fare scelte politiche di campo per programmare un futuro credibile.

Sembra proprio che le generazioni di giovani, donne e uomini, incalzano e non si sentono più di tollerare l’insipienza, il “galleggiamento” e i personalismi di molte delle classi dirigenti che continuano a percorrere strade vecchie e ormai usurate.

Speriamo tutti che le forze progressiste sappiano cogliere il bisogno di cambiamento che le nuove generazioni esprimono con forza, e sappiano trarre una “lezione” positiva per l’avvio di una politica nazionale di qualità che, ispirandosi ai valori costituzionali, sia capace di aggregare le forze politiche di opposizione democratica per cominciare a segnare un evidente discontinuità col recente passato.

Comitato Difendiamo la Costituzione e NO AD di Lamezia Terme

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