Riscoprire Manlio Sgalambro: tra filosofia e creatività nella solitudine del pensiero
3 min di letturaNuovo saggio su Sgalambro e Comitato Nazionale per le celebrazioni dei cento anni dalla nascita di Manlio Sgalambro
In uscita, per conto del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei cento anni dalla nascita di Manlio Sgalambro e del Ministero della Cultura per “I Tipi” di Pellegrini Editore, il nuovo saggio di Pierfranco Bruni dedicato al filosofo Manlio Sgalambro in occasione del centenario dalla sua nascita.
Il saggio, dal titolo “Manlio Sgalambro – L’empietà del greco siculo”, rientra nelle attività celebrative del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei cento anni dalla nascita di Manlio Sgalambro, istituito con il DM del 26 febbraio 2024, e che nel corso dell’anno realizzerà una serie di iniziative e incontri culturali dedicati allo studio di Sgalambro e una prossima pubblicazione.
Il saggio, curato dalla Professoressa Marilena Cavallo, contiene la prefazione di Paola Passarelli, la premessa di Tonino Filomena e i contributi di altri nove scrittori che hanno esaminato la produzione letteraria, musicale e filosofica di Sgalambro.
L’opera, difatti, si propone di gettare nuovamente luce su un intellettuale ingiustamente dimenticato, anche se morto recentemente. Proprio su questa esigenza di riscoperta si è già più volte pronunciato Bruni: «È il Centenario di Sgalambro. Sono occasioni che spingono involontariamente a proporre o riproporre una riflessione grazie a delle riletture più ampie. Sensibilizzare è fondamentale. Certo. È un filosofo che ha scelto la solitudine ma negli ultimi non troppo perché i testi delle canzoni, i film e i concerti accanto a Battiato lo hanno condotto oltre. Chiaro, la sua filosofia è nella solitudine. È stata sempre una sua scelta. Ma noi abbiamo il dovere di promuovere».
Dalla prefazione di Paola Passarelli, Direttrice Generale Beni librari e diritto d’autore Ministero della Cultura «Nel suo libro Bruni introduce il lettore in un’esperienza quasi iniziatica e sapienziale nel pensiero di Sgalambro; un’esperienza che sembra fondarsi sull’applicazione ricorsiva della visione sulle cose del pensatore di Lentini applicato alla sua stessa produzione. Ne scaturisce un dialogo interiore in cui l’Autore arriva a tratti a confondersi – come per sacro enthousiasmos – a Sgalambro».
Dall’introduzione di Marilena Cavallo, docente «Sgalambro apre un intaglio nel concetto di eternità finita. Perché finisce tutto? Perché è un fatto naturale? O perché è così deciso dal destino.
Il dilemma tra filosofia e destino è il tragico del pensiero che muore nel deciso. I suoi libri sono il rovescio ma anche il dritto, per dirla proprio con Camus. A cosa affidarsi?
Non credo di trovare risposte. Se si apre una porta non si saprà mai cosa ci aspetterà. La filosofia di Sgalambro essendo non sistematica presenta una lettura comparata come si evince dai contributi che seguono.
Il saggio di Pierfranco Bruni è un lavoro che ha una sua ricerca a sé come si nota. La ricchezza di tutto il lavoro ha una visione chiaramente innovativa che avvia una dialettica sia su Sgalambro che su una filosofia che intreccia aspetti sia epistemologi – fenomenologi che metafisici.».