Asp Catanzaro: Centrali Operative Territoriali realizzate come da progetto
3 min di letturaA Botricello si farà, come previsto dal piano, all’interno dell’Ospedale di Comunità
In risposta a recenti articoli di stampa che hanno sollevato dubbi sulla reale esistenza e operatività delle Centrali Operative Territoriali (COT) dell’ASP di Catanzaro, l’Azienda ritiene necessario fornire alcuni chiarimenti.
L’esecuzione delle opere del PNRR della Provincia è in linea con la progettualità e la tempistica concordata: le COT dell’ASP di Catanzaro sono state correttamente realizzate e sono già operative nella fase di rodaggio, come previsto dai piani approvati.
La progettualità iniziale del PNRR ha subìto nel tempo alcune variazioni concordate con la Regione: in sostanza, laddove le COT erano previste all’interno di altre strutture, la loro realizzazione e attivazione seguirà la realizzazione dell’opera maggiore.
Questo è proprio il caso della COT di Botricello, che sorgerà all’interno del locale Ospedale di Comunità, il cui cantiere sarà aperto entro il mese di ottobre.
In tale contesto, per raggiungere l’obiettivo regionale e avviare la fase di warm up, la COT che verrà in futuro a Botricello è stata realizzata momentaneamente a Chiaravalle, in una struttura del distretto ionico già nella disponibilità dell’Azienda; analogamente si è ragionato per la COT che sarà realizzata a Soverato, le cui funzioni sono svolte temporaneamente dalla COT attivata a Girifalco.
Per quanto riguarda la COT di Lamezia Terme, è già operativa dal punto di vista della interconnessione informatica necessaria per le dimissioni protette, mentre si stanno ultimando alcune opere infrastrutturali.
La Centrale Operativa di Chiaravalle Centrale
Quindi, contrariamente a quanto riportato, la centrale di Chiaravalle Centrale è stata realizzata e attualmente è operativa nella fase di rodaggio, che prevede la sistematizzazione dei collegamenti con le strutture sanitarie per mettere a sistema i meccanismi della gestione dei pazienti sul territorio. La struttura è stata allestita con le strumentazioni necessarie e dotata di personale formato specificamente, rispondendo alle esigenze di collegamento tra ospedali e rete territoriale.
La Centrale Operativa Master di Catanzaro
Tra le COT realizzate, una menzione a parte merita la Centrale principale “master” di Catanzaro, che funge da regia delle altre Centrali; anche in questo caso le affermazioni che indicano ritardi o la mancata operatività risultano infondate. La Centrale è stata completata secondo i tempi stabiliti e ha già iniziato a erogare i servizi previsti, in una modalità operativa ancora parziale per il completamento tuttora in essere dei collegamenti sia telematici sia funzionali tra le COT, gli Ospedali e le altre Strutture sanitarie.
La Centrale Operativa di Girifalco
La Centrale di Girifalco è anch’essa operativa, con I lavori ultimati ed il personale assegnato, per vicariare temporaneamente quella di Soverato, anch’essa prevista in una struttura di prossima realizzazione.
In conclusione, l’ASP di Catanzaro conferma l’avvenuta realizzazione delle proprie Centrali Operative Territoriali, e la loro funzionalità nelle modalità di attività progressiva previste dalla progettualità del piano di sviluppo della medicina territoriale. Questo dato è confermato sia dall’avvenuta certificazione delle Centrali stesse da parte di un Organismo indipendente, sia dal raggiungimento dell’obiettivo da parte della Regione, cosa che non sarebbe stata possibile se fossero state registrate delle carenze.
La piena operatività di queste articolazioni sarà raggiunta gradualmente, con l’interconnessione di tutte le strutture sanitarie del territorio e il completamento della formazione di tutto personale sanitario degli ospedali della provincia, incluso quello della AOU “R. Dulbecco” e delle Strutture Private Accreditate, che sarà chiamato a predisporre le dimissioni protette dei pazienti e le accettazioni nei setting assistenziali appropriati, uno dei cardini operativi delle Centrali Territoriali.
In definitiva, nessun ritardo, come dimostrato dalle certificazioni ottenute, ma solo una riprogrammazione concordata da tempo e resa pubblica da delibere aziendali, all’interno del percorso articolato di profonda riorganizzazione della rete territoriale, di cui le infrastrutture sono solo una parte.