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“Necessaria rete di supporto ai giovani turbati da guerre e crisi”

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Appello rilanciato in occasione della “Giornata mondiale salute mentale”


Iacob: minori prime vittime della situazione particolare che stiamo vivendo

Comunicato Stampa

Guerre e cambiamenti climatici mettono in crisi la psiche dei più giovani. Unicef segnala che nel mondo 11,2 milioni tra bambini e ragazzi fino a 19 anni di età (5,9 milioni di maschi e 5,3 milioni di femmine) in relazione a conflitti e crisi ha sviluppato problemi di salute mentale.

Tra le persone di età compresa tra i 15 e i 19 anni, circa l’8% soffre di ansia e il 4% di depressione, il cui burden si riflette anche sui tassi di suicidio: seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali) in Europa nella stessa fascia di popolazione (in Italia, gli atti suicidari compiuti tra il 2011 e il 2020 hanno riguardato prevalentemente i ragazzi, con il 43%).

Il tema è stato rilanciato ieri da Ivan Iacob, segretario generale nazionale dell’AUPI, Associazione Unitaria Psicologi Italiani, in alcuni interventi pubblici in occasione della Giornata mondiale della salute mentale.

“I minori sono i più colpiti – denuncia -. Questi ragazzi hanno attraversato la pandemia, si trovano a doversi confrontare con il cambiamento climatico e apprendono di due conflitti in corso, a causa dei quali si paventano rischi di carattere nucleare.

Questo non può che incidere sul loro benessere e si rafforza ancora di più la necessità di una legge nazionale che istituisca lo psicologo di base e scolastico anche nelle Regioni che ancora non hanno legiferato in tal senso”.

Aupi si associa all’appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cento anni dalla nascita di Franco Basaglia: “Il Capo dello Stato ha indicato come prioritaria una rete di supporto adeguata ai bisogni delle persone con disturbi mentali e in primo luogo sono i minori le prime vittime dalla particolare crisi che stiamo vivendo”.

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