Lamezia. Commissariamento servizi sociali: fatti, sfide e risposte
8 min di letturaChiarimenti sul Commissariamento del Comune di Lamezia Terme da parte dell’ex assessore Teresa Bambara
In riferimento alle notizie diffuse sulla stampa circa il commissariamento del Comune di Lamezia Terme per il mancato raggiungimento degli obiettivi di servizio in materia di politiche sociali, asili nido e trasporto studenti con disabilità, si ritiene doveroso fornire dei chiarimenti partendo dal Decreto emanato dal Ministero dell’Interno che ha nominato “Commissario” i Sindaci dei Comuni “inadempienti all’obbligo di invio delle certificazioni di cui all’articolo 1, comma 2 del decreto interministeriale del 6 giugno 2024 e di quelli che hanno certificato il mancato raggiungimento degli obiettivi e/o LEP assegnati”.
Quanto di seguito riportato è anche in risposta ad amici e conoscenti che hanno chiesto alla sottoscritta chiarimenti, dopo aver letto quanto è comparso sulla stampa, e perché ritengo che l’informazione da fornire alle cittadine e ai cittadini dovrebbe sempre partire da fatti oggettivi ed essere contestualizzata nel tempo.
Giova precisare, innanzitutto, che la necessità di riprogrammare i citati 35 milioni di euro assegnati per i servizi sociali non risale a ritardi ed inerzie accumulati a partire dall’anno 2009, periodo durante il quale il Comune di Lamezia Terme si distingueva nel panorama regionale per l’approvazione del primo Piano di Zona, esperienza-pilota unica sull’intero territorio calabrese, il cui primato è rimasto indiscusso per oltre 12 anni, fino all’effettiva applicazione della Legge 328/2000 da parte della Regione Calabria.
Si pone in evidenza, inoltre, che proprio a partire dall’anno 2009 con mantenimento e adeguamento negli anni successivi, il Comune di Lamezia Terme si è distinto per aver organizzato e gestito, in tutto il territorio dell’Ambito sociale del quale è Capofila e mediante utilizzo dei finanziamenti a più livelli assegnati, una moltitudine di interventi e servizi sociali rivolti a cittadine/i in condizione di disagio e fragilità sociale.
Basti pensare, a mo’ di esempio, ai servizi di assistenza domiciliare per persone disabili e per anziani, ai n° 3 asili nido comunali che, nell’anno 2022 hanno ottenuto accreditamento regionale, all’assistenza scolastica per i bambini con disabilità, ecc., servizi realizzati grazie al gioco di squadra esistente presso il settore Servizi Sociali che ben si rapportava con le associazioni/cooperative territoriali.
La programmazione e successiva realizzazione dei servizi a favore delle persone fragili e non solo, è stata condivisa in specifici tavoli con le associazioni e cooperative appartenenti al Terzo Settore, già prima dell’emanazione della normativa che ha regolamentato i rapporti tra Enti locali e soggetti aderenti al Terzo Settore (anno 2017 data di emanazione del Testo Unico sul Terzo Settore e con reale attuazione dei contenuti della norma sul territorio nazionale dal 2020/2021)
Spostandoci più avanti nel tempo e facendo riferimento agli obiettivi di servizio oggi balzati alle cronache, non si può non rammentare lo sforzo profuso nell’anno 2021 per dotare tutti i Comuni dell’Ambito del servizio sociale professionale necessario per assicurare la presa in carico, valutazione e progettazione personalizzata dei beneficiari delle misure di contrasto alla povertà, mediante il conferimento di n. 13 incarichi a valere sul Fondo Povertà.
Non si può, ancora, non ricordare lo straordinario ampliamento del servizio di assistenza alla comunicazione e all’autonomia rivolto agli alunni con disabilità che, a partire dall’anno scolastico 2020/2021 e proprio grazie alle risorse vincolate oggi esaminate, ha visto raddoppiare il bacino di minori assistiti nonché aumentare il monte-ore settimanale assegnato, anche se non raggiunge il livello necessario.
E ancora, l’avvio nel 2020 dell’iter per l’elaborazione dei progetti individuali per il cosiddetto “Dopo di noi” e, in generale, per persone disabili, ai sensi dell’art. 14 della L. 328/2000, promosso dall’Ente quando ancora le direttive operative ministeriali e regionali in tema di progetti di vita erano solo in embrione.
Come non ricordare, infine, l’avvio nell’anno 2020 del servizio di educativa Domiciliare, le cui prestazioni sono state assicurate anche durante il periodo emergenziale del Covid, o ancora il potenziamento nell’anno 2022 dei servizi di trasporto scolastico e trasporto per categorie svantaggiate mediante affidamento in house degli stessi.
Altro dato importante da ricordare e che fa riferimento a una delle motivazioni del commissariamento è il seguente: il Comune di Lamezia Terme è stato notevolmente carente in dotazione organica di figure con profilo professionale di Assistente Sociale.
I vari pensionamenti avvenuti nel corso degli anni, così come avvenuto per le diverse categorie e profili, non sono stati reintegrati con nuove assunzioni di pari professionalità soprattutto per le difficoltà a livello di assunzione che l’Ente incontrava, quale Comune in fase di pre-dissesto fino al dicembre 2023.
La normativa subentrata, legge 11 dicembre 2016 n° 232 (norma citata nel decreto di commissariamento), prevedeva, tra l’altro, quale obiettivo di servizio per i Comuni afferenti l’Ambito territoriale sociale il rispetto di un rapporto tra Assistenti sociali impiegati nei Servizi sociali territoriali e popolazione residente pari a 1 a 6.500. L’ambito del lametino, formato da 12 Comuni, avrebbe dovuto avere nel suo complesso 16/17 Assistenti Sociali.
Il Comune di Lamezia Terme che avrebbe dovuto avere, secondo normativa, un numero di Assistenti sociali pari a 11, nella elaborazione del piano di fabbisogno di personale anno 2023 ha previsto l’assunzione di n. 5 figure professionali con tale profilo, determinandone così la presenza nella propria dotazione organica di un numero pari a 9 unità, oggi 8 per dimissioni di una Assistente sociale.
Tutti gli altri Comuni afferenti l’Ambito non hanno previsto assunzioni di tale figura per ovvii motivi di bilancio. Si è così avviata una programmazione territoriale che avesse come obiettivo l’assunzione di Assistenti sociali per arrivare a soddisfare il rapporto tra Assistenti sociali impiegati nei servizi sociali territoriali e popolazione residente pari a 1 a 6.500 che ad oggi non risulta essere stata soddisfatta, stante il commissariamento, per tale motivo, dei vari Comuni ricadenti nell’Ambito.
E’ vero, a mio parere, che negli ultimi due anni il settore Servizi alla Persona sta attraversando un periodo non tanto luminoso anche perché sono piombate molte competenze con relative coperture finanziarie che fino a due/tre anni fa venivano gestite direttamente dalla Regione Calabria.
Ma è anche vero che l’Ambito del lametino a livello regionale non è più collocato tra i primi ambiti che attuano la riforma del welfare che la Regione Calabria sta realizzando con maggiore energia. A testimonianza di ciò nel dicembre 2023 l’ambito ha rischiato un commissariamento regionale per inadempienze relative alle mancate autorizzazioni al funzionamento delle strutture socio-assistenziali territoriali.
Il rischio è stato superato per assunzione di scelte delle Amministrazioni appartenenti all’ambito che gestivano strutture socio-assistenziali e, in particolare, dei rispettivi Sindaci che hanno emanato, sotto la propria responsabilità, appositi decreti sindacali di proroga della scadenza dei termini per la conclusione delle procedure di autorizzazione al funzionamento e accreditamento, nonché dalla caparbietà e competenza del dirigente del settore Politiche sociali pro tempore, che sostituiva il dirigente titolare assente, che è riuscita a “utilizzare” le competenze presenti nel settore (e che esistono ancora…) per mettere in atto tutte le procedure finalizzate alla conclusione dei procedimenti .
Come personale opinione formatasi soprattutto durante l’anno 2023, ultimo periodo di mio servizio come assessore, penso che la struttura organizzativa dovrebbe riprendere un vero lavoro di squadra, mettendo in campo tutte le competenze già presenti, per come richiesto dalla normativa di riferimento (con eventuale integrazione di personale anche per rispondere al primo punto di contestazione del decreto ministeriale in trattazione) al fine di evitare chiusure di servizi finora erogati e garantire la continuità delle prestazioni a favore di persone che ne hanno necessità e che vedrebbero lesi i propri diritti da eventuali sospensioni delle attività. Inoltre in merito alla disponibilità finanziaria richiamata dall’Assessore Rizzo, a mio avviso sono stati già programmati gran parte o parte dei fondi cui fa riferimento; è probabile che vi sia necessità di eventuale riprogrammazione qualora per alcuni servizi/interventi non si siano rispettati i tempi di attuazione previsti. Tutto ciò dovrebbe essere realizzato anche con la collaborazione con altri enti (ASP, Scuola, ecc.) che interagiscono per il perseguimento degli obiettivi finalizzati al “benessere della persona in tutti i suoi aspetti” e interagendo, non per ultimo, con i referenti aderenti al Terzo Settore di cui, nel territorio lametino, emergono professionalità e competenze di alto livello nonché disponibilità a collaborare, nel rispetto dei ruoli assegnati dalla normativa e quindi attuando una efficace co-programmazione e co-progettazione a favore del perseguimento del bene comune ed elevando i livelli di cittadinanza attiva.
In sintesi, affinché sia chiara la motivazione del commissariamento, riprendendo il decreto ministeriale e precisando (certamente non per giustificazione e né per sminuire i contenuti del decreto medesimo ma per precisare che purtroppo il numero dei comuni, su tutto il territorio nazionale, commissariati è elevato e nel meridione ancora di più) che circa il 60-62% dei comuni italiani ha ricevuto il decreto di commissariamento per i tre specifici motivi individuati dal medesimo decreto e cioè:
- Non raggiungimento dell’obiettivo di servizio, rispetto del rapporto tra assistenti sociali impiegati nei servizi sociali territoriali e popolazione residente pari a 1 a 6.500.
- Non raggiungimento del numero dei posti nei servizi educativi per l’infanzia per il livello che il Comune o bacino territoriale è tenuto a garantire (fascia di età da 3 a 36 mesi).
- Non raggiungimento del numero previsto di studenti con disabilità frequentanti la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, privi di autonomia a cui viene fornito il trasporto per raggiungere la sede scolastica.
Concludo auspicando che questo periodo di campagna elettorale, già in itinere come dimostrano anche alcune prese di posizioni degli ultimi giorni, sia occasione di aprire un dibattito politico realmente utile e a beneficio della nostra cara e bella Città, nel senso che il dibattito politico, partendo dalla situazione attuale, venga maggiormente focalizzato sui contenuti del programma che le/i candidate/i a Sindaco andranno a proporre. Si auspica altresì che nelle liste dei candidati a Consigliere comunale siano presenti donne e uomini consapevoli del ruolo che andranno a ricoprire, se eletti, e cioè che è proprio il Consiglio Comunale, di cui faranno parte, che ha la competenza di determinare le linee di sviluppo della Città sia dal punto di vista urbanistico, per alcuni aspetti economico, sociale, culturale, ambientale, dove la Cittadina e il Cittadino sono al centro dell’attenzione come “Persone”.
D.ssa Teresa Bambara
Dirigente settore Servizi alla Persona fino al 31/12/2017
Assessore Politiche Sociali dal 02/2020 al 28 /01/2024
(con sospensione per commissariamento dell’Ente da novembre 2020 a ottobre 2021)