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Presentato a Roma il libro “L’ultima Estate Canara” di Fernanda Gigliotti

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Presentato a Roma il libro “L’ultima Estate Canara” di Fernanda Gigliotti

Il 23 novembre scorso, a Roma, nella sede dell’Associazione Carminella APS, Lameziaterme.it ha seguito la presentazione del libro “L’ultima Estate Canara” di Fernanda Gigliotti, edito da Officine Editoriali Da Cleto, con i contributi di: Maria Rosaria Bianchi (Psichiatra e Psicoterapeuta) – Marco Marchese (Editore Officine Editoriali Da Cleto) – Mirella Parachini (Medico Ginecologa, Socia Fondatrice ALC) – Claudia Puntoriero (Avvocata) – Angela Zinna (Avvocata)

Sulla locandina, si legge una frase tratta dal libro di Fernanda: “Non voglio morire con dolore e non voglio nemmeno sopravvivere da ameba. Voglio che si faccia solo quello che serve…” la tematica centrale del libro non è solamente il fine vita, diritto ancora non riconosciuto giuridicamente in Italia, ma se ne parla, in quanto argomento che porta il lettore a scoprire i protagonisti dell’Ultima Estate Canara. Infatti, Adriana e Giannina sono due amiche di vecchia data, due amiche del cuore, le cui vite vengono improvvisamente sconvolte da una grave malattia. Nell’ultima estate che trascorreranno insieme, unitamente a pochi altri amici in una calda e accogliente campagna calabrese, Canara Republic, il tema dell’amicizia si accompagna a quello di una parità di genere non scontata, mentre quello della malattia presta il fianco alla discussione sui temi etici. In realtà è più corretto definirli temi sociali, che riguardano il fine vita, il testamento biologico, le dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari e la necessità di scegliere con scrupolo la persona cui affidare l’esecuzione delle proprie volontà e decisioni, per quando non si sarà più in grado di assumerne alcuna.

La sala è piena, la serata vede la presenza di ospiti di rilievo, impegnati nel sociale. Una presentazione lunga, sentita, amata, tanti sono gli applausi per gli interventi ascoltati. La prefazione del libro è di Mina Welby, che non ha bisogno di presentazioni. Sulla pagina web dell’associazione Carminella APS si legge “Una piccola ricchezza a disposizione, una risorsa collettiva alla quale attingere” lo chiediamo quindi ad un’associata, Marika Murri che è anche un’attrice, a lei ed ad altre, è affidato durante la serata, il compito di leggere alcune parti del libro: “Carminella è un’associazione che quest’anno festeggerà i 12 anni dalla nascita, è una un’associazione di promozione sociale, quindi che si occupa proprio di interventi nel sociale sul territorio. Dopo un anno dalla nascita Carminella ha aperto una scuola di lingua italiana per donne straniere, che è una tra le attività principali svolte in forma gratuita. Abbiamo aperto anche sempre negli anni, un angolo di ascolto che è nato come help line telefonica durante il Covid. Poi la biblioteca anti razzista, alla quale teniamo molto, e tanti altri eventi, come quello di questa sera”.

 

La presidente dell’Associazione Carminella APS è una donna sorridente, ci accoglie così, a lei vogliamo chiedere l’importanza delle azioni che compie per le persone alle quali si rivolge: “Innanzitutto perché fa bene in questo momento in cui davvero seguire un telegiornale è per molti versi difficile. Dedicarsi agli altri, penso, in questo momento, è un gesto di altruismo, quindi uno deve stare bene per far stare bene la collettività. Penso che sia una delle chiavi di lettura da considerare, specie nel periodo storico che stiamo vivendo. Quindi sono davvero molto onorata di presiedere una un’associazione come Carminella, che lavora per la promozione sociale, che in pochissimo tempo, nata peraltro proprio per combattere lo stigma sulla malattia mentale, tante persone si siano messe insieme, unite. Mi piace ricordare Clara Santini, che stasera purtroppo non è con noi e mi dispiace, perché avrei avuto il piacere di farla con lei questa intervista, lei in pochissimo tempo, neanche un anno e mezzo, ha fondato una scuola di lingua italiana per donne straniere, donne che arrivano da tutto il mondo”.

Naturalmente incontriamo anche Fernanda Gigliotti, amica, avvocata, adesso nelle vesti di scrittrice. Cos’è per lei questo libro? Esiste un capitolo da leggere per essere invogliati ad acquistarlo? “Per me è un parto. Puoi chiedere ad una madre qual è il più bello dei figli? No, ogni parola secondo me è importante ed è bella. Credo che però la frase sia quella che ha accolto l’associazione Carminella, quella presente sulla locandina, che è proprio una richiesta e cioè “non voglio morire con dolore e non voglio nemmeno sopravvivere da ameba” voglio che si faccia ciò che serve, e non sempre questo avviene purtroppo”.

Il libro di Fernanda va letto, ne siamo convinti, perché il fine vita, è solo sfiorato in fondo, è della vita che si parla in quelle pagine intense, della vita vissuta ed amata, quella vita che bisognerebbe vivere giorno per giorno.

La presenza di Mirella Parachini, tra le fondatrici della storica associazione radicale Luca Coscioni, ginecologa e attivista già dagli anni 70 per tematiche importanti, come l’aborto, ci conducono ad una dimensione di diritti civili, cura da anni la trasmissione radiofonica “Il Maratoneta” su Radio Radicale: “Beh c’è una frase molto bella di una delle due protagoniste, Adriana, che dice, Io non ho paura della morte, io ho paura di come morire e credo che questo sia davvero il tema un po’ di questi nostri tempi in cui a volte la vita viene snaturata. Io credo che bisogna avere il coraggio di vedere quali sono i problemi reali e quindi come evolvono le cose, quali sono le difficoltà che abbiamo davanti. Credo che l’esempio dell’associazione Coscioni, anche nell’utilizzo del corpo come strumento di battaglia non violenta, come ci ha insegnato Marco Pannella, sia importante e necessario, perché la classe politica non riesce sempre a portare avanti e a rappresentare le istanze delle persone”.

Penso sia giusto sostenere associazioni come Carminella APS, Luca Coscioni e quanti si prodigano per affermare a gran voce, che uniti, si può costruire una società più giusta. Naturalmente, è anche necessario leggere, documentarsi, perché è la cultura, la bellezza che ne scaturisce a cambiare il mondo, anche e soprattutto con libri che cambiano la vita, come “L’ultima Estate Canara” di Fernanda Gigliotti.

Riccardo Cristiano

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