Fusione comuni, Mancini (PD): si alla città del terzo millennio
5 min di letturaMagneti UniCal e centro storico Cosenza, centro direzionale a via Popilia, riapertura viale Mancini, collegamento con viale principe, hub intermodale a Vaglio Lise, treni veloci per Montalto e Presila e Savuto, albergo diffuso nei centri storici, piano di recupero edilizia popolare, sistema dei parchi, sanità pubblica, istruzione pubblica, aree industriali
“Quando gli eroi risorgimentali Attilio ed Emilio Bandiera arrivarono in città per unirsi alle insurrezioni per l’unità di Italia, Cosenza si sviluppava sui sette colli dalle pendici del castello arrivava fino alla confluenza del Crati e del Busento – così Giacomo Mancini, già parlamentare socialista e per il PD coordinatore dei comitati per il SI alla fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero.
Il 15 marzo del 1844 (la piazza prospiciente il teatro Alfonso Rendano ricorda l’insurrezione e onora il sacrifico dei nostri patrioti) Cosenza contava non più di dieci mila abitanti. Poco di più della popolazione attuale di Castrolibero.
180 anni dopo, Cosenza insieme a Rende e a Castrolibero arriva a 110 mila abitanti che vivono una unica comunità che con coraggio deve guardare avanti per vincere le sfide complesse del futuro.
La città unica del terzo millennio ha due magneti molto potenti: l’Università della Calabria e il centro storico di Cosenza che insieme rappresentano la storia, la tradizione, la cultura, la ricerca, la crescita e l’innovazione, che alimentano il motore che può sprigionare la potenza per essere attrattivi e competitivi in Calabria e nel mezzogiorno.
Università e centro storico li immagino collegati dal viale Giacomo Mancini (finalmente riportato alla originaria funzione di asse viario attrezzato) e dal viale Francesco e Carolina Principe, che dovranno essere saldati l’uno all’altro.
Il cuore direzionale della città del terzo millennio sarà baricentrico rispetto ai tre comuni attuali. Lo immagino vicino all’intersezione dei due viali. Nell’area occupata adesso dalla casa circondariale. In quella zona immagino sorgere il nuovo municipio e gli uffici direzionali della città capoluogo.
Il centro direzionale moderno, funzionale ecocompatibile sarà a poche centinaia di metri dalla stazione di Vaglio Lise che diventerà un hub intermodale che offrirà ai cittadini una mobilità veloce su rotaia verso sud per piazza Giacomo Matteotti, il centro storico, la presila e la valle del Savuto. E verso nord per Quattromiglia di Rende, l’Università della Calabria e il nuovo snodo ferroviario ad alta velocità di Montalto Uffugo.
La città del terzo millennio sarà in grado di recuperare e valorizzare la vocazione all’accoglienza e all’ospitalità connaturata alle nostre genti. I centri storici di Rende e Castrolibero insieme a quello di Cosenza hanno le caratteristiche per diventare un albergo diffuso che ospiti turisti provenienti da tutti e cinque i continenti.
Sono pochi i territori che possono annoverare tutti insieme il nostro patrimonio storico, archeologico, museale, i simboli di religiosità, ma anche quello enologico (con le uve del Magliocco, del Montonico, del Greco nero e del Gaglioppo) e gastronomico. Tutti questi attrattori, con una sapiente azione di marketing territoriale, faranno guadagnare alla nuova città un primato tra le mete più ricercate e visitate del mezzogiorno.
Il perfezionamento dell’accoglienza e dell’ospitalità deve crescere di pari passo con la cura e l’attenzione verso i cittadini che qui vivono e che qui verranno ad abitare. Ad iniziare da quelli più in difficoltà, più bisognosi e che necessitano di maggiori attenzioni a causa di ritardi.
La città del terzo millennio deve garantire una abitazione dignitosa a ognuno dei suoi cittadini. Immagino il piùgrande piano di recupero e ricucitura urbana dei quartieri di edilizia popolare dell’intera nuova città nel quale applicare le migliori tecniche di costruzione ecocompatibile.
La nuova città dovrà garantire una vita più sostenibile anche attraverso la valorizzazione dei parchi urbani.La villa vecchia, il parco Emilio Morrone, il parco del Cardone, il parco del Vallone di Rovito, il parco Nicholas Green, il parco Robinson, il parco Acquatico, il parco fluviale del Campagnano, dell’Emoli e del Surdo rappresentano polmoni verdi che devono diventare luoghi attrattivi, vivibili in cui si pratica lo sport, si assiste a spettacoli, si gode delle specie arboree che si metteranno a dimora, in cui far correre e giocare i nostri amici a quattrozampe e che saranno collegati tra loro da percorsi e camminate che faranno della città del terzo millennio una comunità green.
Una comunità che ambisce al futuro non più che prendersi cura della istruzione delle nuove generazioni e del rafforzamento cognitivo dei più anziani. Immagino asili pubblici, ludoteche, biblioteche, mediateche in ogni quartiere per garantire una fruizione e diffusione orizzontale del sapere. Ogni quartiere avrà i suoi playground accessibili a tutti. Perché mens sana in corpore sano deve diventare un mind set collettivo.
L’impiantistica sportiva deve avere attenzione anche per gli spot professionistici e la realizzazione di un nuovo stadio moderno, di una cittadella dello sport, della navigabilità dei corsi d’acqua devono essere degli obiettivi da realizzare.
La città del terzo millennio dovrà investire in sanità pubblica: con un nuovo policlinico universitario che sia complementare con l’ospedale dell’Annunziata.
Una città in cui si vive bene e che si prende cura di tutti i suoi cittadini attrae altre persone e investimenti e capitali che aumentano le occasioni di lavoro e la ricchezza di ognuno.
Anche con il potenziamento delle aree industriali e delle attività produttive di contrada Lecco e di contrada Cutura che potranno ospitare anche impianti con moderne tecnologie che salvaguardino l’ambiente anche attraverso la produzione di energia da utilizzare per riscaldare le abitazioni e per produrre acqua calda per l’intera comunità e per abbattere i costi delle utenze di ogni cittadino.
Immagino un futuro prossimo, vicino. Molto vicino.
“Già domenica primo dicembre votando Si al referendum sulla fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero – conclude Mancini -possiamo fare un passo decisivo in avanti.