Presepe Vivente Panettieri: intervista a Rabbina Barbara Aiello
4 min di letturaIntervista a Barbara Aiello la prima donna a rivestire la carica di Rabbina
La suggestione è grande già di per sé stessa anche perché, al centro della XX edizione del Presepe Vivente di Panettieri, c’è «Il Pane dal Cielo», ovvero il Figlio di Dio. Lo è ancor di più, però, nella rappresentazione 2024-2025, poiché c’è anche il racconto della Sacra Famiglia non solo secondo l’aspetto cristiano, ma anche quello ebraico. Eh si perché in questo nuovo capitolo dedicato alla nascita del Cristo Redentore allestita nel borgo della Pre Sila cosentina è possibile visitare il luogo di preghiera per antonomasia dei fratelli cristiani: la Sinagoga.
Abbiamo voluto fare un focus proprio sul tempio che quasi si confonde tra le botteghe lungo il percorso, ma che ha suscitato grande curiosità e interesse da parte delle migliaia di persone che hanno già visto il maxi allestimento teatrale che da due decadi viene proposto dall’amministrazione comunale in collaborazione con la pro loco e il Parco culturale Tommaso Campanella.
Ed è la Rabbina in persona, Barbara Aiello, prima donna a rivestire questo particolarissimo ruolo in Italia, non solo in Calabria a raccontare e raccontarsi dell’essersi ritrovata a far parte di questo grande evento.
Rabbi, cosa vuol dire per lei essere qui nella sinagoga ricostruita scenograficamente per questa occasione così particolare e parlare al pubblico di ebraismo.
“Quando il sindaco Salvatore Parrotta mi ha chiesto di partecipare è stato un onore per me ed è stata l’occasione più propizia per far capire alla gente che in numero elevatissimo è entrata a vedere la Sinagoga, che Gesù è nato e ha vissuto tutta la sua esistenza, fino alla morte, comportandosi come un buon ebreo. Famiglia, genitori e parenti di Gesù sono stati, infatti, ebrei osservanti. Questo è molto importante per raccontare correttamente la storia biblica. Noi in questo Presepe Vivente abbiamo cercato di riprodurre fedelmente questo luogo, come erano le Sinagoghe di 2000 anni fa”.
Quindi questa è, in tutto e per tutto, la vera sinagoga che lo spettatore, in questo viaggio all’indietro nel tempo, può immaginare ci fosse al tempo della nascita di Gesù.
“Si se pensiamo che qui rappresentiamo una sinagoga tipo di Betlemme e questo si sposa perfettamente con il tema del presepe di quest’anno (Il Pane dal Cielo ndr) perché in ebraico, Betlemme significa proprio città del pane e le sinagoghe, essendo un piccolo centro della Giudea, erano piccole proprio come la nostra. Ho voluto condividere con la gente che è venuta a vedere il presepe”.
Come ha vissuto i lunghi pomeriggi passati ad accogliere le tantissime persone che sono entrate a curiosare in questo luogo così particolare e affascinante al tempo stesso?
“Sono stata molto molto contenta di poter accogliere in questo luogo di culto che abbiamo ricreato, le persone e poter spiegare loro quelle che sono le caratteristiche e anche tutti gli oggetti presenti nella sinagoga: dai caratteristici candelabri (“menorah”), alla particolarissima proclamazione della Parola di Dio attraverso la torah che viene toccata con lo “yad” (letteralmente mano in ebraico) mentre viene letta, fino a far ascoltare il suono dello “shofar”, strumento a fiato più antico del mondo che in italiano significa letteralmente “tromba” e si suona per accogliere le persone che entrano nella sinagoga. Gesù lo ascoltava quando si recava alla sinagoga durante il capodanno ebraico che si festeggia a settembre”.
Sono passati tanti bimbi a visitare questo luogo e ascoltarla durante i giorni delle rappresentazioni.
“Si tanti davvero. E sono stati davvero coinvolti ed estremamente attenti e interessati ad ascoltare la storia di Gesù e del suo essere ebreo”.
E nel suo cuore, come ha vissuto la Rabbina Barbara Aiello questa esperienza? Si potrà ripetere?”.
“Grande gioia da parte mia nel poter essere qui e avere l’opportunità di spiegare il rapporto che cristiani ed ebrei hanno con il concetto di Gesù, soprattutto in questa epoca particolare che stiamo vivendo. Inoltre, a mio avviso, la cosa più importante è stata quella di aver voluto dare un volto alla sinagoga che era già presente in presepi viventi precedenti, ma vuota, senza nessuno dentro. Ora con la mia presenza siamo riusciti a colmare quella lacuna. A questo proposito invito tutti a visitare una vera sinagoga che si trova a Serrastretta ed è l’unica dai tempi dell’Inquisizione da 500 anni a questa parte in Calabria”.