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Ripartire dai giovani per una nuova dignità della politica

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Bernadette Serratore

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di una giovane lametina

La vecchia politica, quella che non vuole essere rottamata, quella che rimane aggrappata alle poltrone con le unghie e con i denti, non dà spazio ai giovani, tenendoli lontano dai centri di potere affermando che i giovani sono poco attivi, indifferenti, non interessati ad occupare gli spazi di partecipazione in cui dovrebbero agire; un modo raffinato per far passare l’idea che i giovani non hanno voglia di partecipare, nonostante e non vi sia per loro un giusto e doveroso spazio nei luoghi decisionali, nelle aziende, nel proprio comune, nella vita della scuola, e in tutti gli altri luoghi dove si costruiscono le scelte del Paese.

Nonostante le dichiarazioni populiste, alcuni esponenti attaccati ai loro privilegi, non esitano a implorare l’approvazione della cosiddetta “vecchia politica” quando serve ai loro interessi personali, non conoscono l’autocritica e non hanno l’onestà di dimettersi davanti anche a enormi fallimenti amministrativi o politici come esempio mancati finanziamenti per l’Ente che amministrano: decoro urbano, attività sociali ecc.. Vi è la necessità di comprendere e di recepire invece le istanze che provengono dal mondo dei giovani e di costruire un programma amministrativo con alle spalle persone di esperienza e serietà.

I giovani, infatti, non sono solo una componente sociale importante, ma rappresentano la continuità rispetto alle attività produttive ed economiche tradizionali, rispetto all’innovazione, alla capacità di leggere i contesti con nuove competenze e nuovi strumenti, in grado di amplificare le potenzialità, gli orizzonti di riferimento e il sistema delle sinergie. Per questo occorre puntare sui giovani, sviluppando un quadro di opportunità e politiche che consenta loro di acquisire competenze, affermarsi senza necessariamente cambiare residenza.

E’ necessario portare una prospettiva fresca, innovativa e spesso diversa rispetto alla politica tradizionale. Trattare temi quali l’ambiente, l’uguaglianza sociale e la giustizia economica, cercando di spingere per un cambiamento significativo nelle politiche pubbliche. Noi giovani vogliamo dare il nostro contributo mettendoci in gioco. Alla nostra città serve un terzo occhio che vede dove gli altri non vedono. Altro che convenienza, altro che amoralità, altro che cinismo, altro che facce di bronzo. Siamo noi a risvegliare la voglia di partecipazione alla vita pubblica di Lamezia Terme.

Bernadette Serratore