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Sequestro a Lamezia: autodemolizione abusiva e furto di energia

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Sequestro a Lamezia: autodemolizione abusiva e furto di energia

Controlli dei Carabinieri sugli autodemolitori: a Lamezia Terme sequestrati capannone e area di 6000 mq per gestione illecita di rifiuti meccanici. Padre e figlio denunciati per furto di energia elettrica

Nell’ambito della campagna di controllo in corso sul settore dell’autodemolizione messa in campo a livello nazionale dai Carabinieri del Comando Tutela Forestale e Parchi, lo scorso 12 febbraio 2025 sono stati posti sotto sequestro nel comune di Lamezia Terme un capannone industriale ove veniva svolta di fatto una attività abusiva di autodemolizione e la contigua area di circa 6000 metri quadrati dove erano stoccati illecitamente ingenti quantitativi di rifiuti meccanici. La superficie all’aperto, di proprietà comunale, era occupata senza titolo ed è risultata, inoltre, tutelata dal vincolo paesaggistico e idrogeologico.

Le pattuglie operanti dei Nuclei Carabinieri Forestale di Lamezia Terme e San Vito sullo Ionio, coordinate dal NIPAAF – Nucleo Investigativo del Gruppo Forestale di Catanzaro, all’esito di mirate attività sulla corretta gestione di parti meccaniche e pezzi di ricambio per mezzi a motore, hanno riscontrato la presenza di diverse tipologie di rifiuti meccanici, tra cui motori con la presenza all’interno di oli esausti, carcasse di veicoli fuori uso e parti di essi, pneumatici usati, materiale plastico e legnoso, tutti depositati sul nudo terreno, esposti alle intemperie e in assenza di qualsivoglia autorizzazione ambientale per la loro gestione.

Successive verifiche da parte dei militari, protrattesi fino a sera inoltrata, hanno consentito, inoltre, di scoprire che l’attività veniva condotta tramite un allacciamento completamente abusivo alla rete elettrica pubblica, che attraverso congegni, anch’essi posti sotto sequestro, consentiva di sottrarre fraudolentemente energia anche a favore di una attigua abitazione privata, per un illecito vantaggio economico al momento stimato in euro 16.000 (sedicimila).

La p.g. operante ha proceduto a denunciare a piede libero due persone, padre e figlio, quest’ultimo titolare di una attività di soccorso stradale, che dovranno rispondere, con ogni garanzia prevista dal diritto di difesa e dal principio di presunzione di innocenza, di diverse ipotesi di reato, tra cui il furto aggravato di energia elettrica, gestione illecita di rifiuti e occupazione abusiva di suolo pubblico in area vincolata.