Il Canto degli Dei di Luigi Pullia e la Missione del Progetto Gedeone
4 min di lettura
Il “Canto degli Dei” è una raccolta di liriche intense e evocative, permeate da un senso di profonda umanità
Comunicato Stampa
Come Presidente del Progetto Gedeone, un’iniziativa dedicata al sostegno e al recupero di persone fragili anche attraverso l’arte e la cultura, ho l’onore di presentare questa riflessione sull’ultima Silloge poetica di Luigi Pullia, “Il Canto degli Dei”, un’opera in risonanza con la nostra missione. Luigi Pullia, psicologo, poeta e membro attivo del nostro progetto, incarna l’essenza di un umanesimo che si fa carico delle sofferenze del mondo, trasformandole in versi di speranza.
Il Progetto Gedeone nasce dalla consapevolezza che l’arte, in tutte le sue forme, è uno strumento potente per la guarigione interiore e la ricostruzione del sé. Ci impegniamo a creare spazi di ascolto e di espressione, dove le persone possano trovare conforto, riscoprire la propria dignità e autostima per riappropriarsi della propria storia. In questo contesto, la poesia di Luigi Pullia si rivela un prezioso alleato, un faro nella notte che illumina il cammino verso la rinascita.
Il “Canto degli Dei” è una raccolta di liriche intense e evocative, permeate da un senso di profonda umanità. Pullia, con la sua sensibilità di psicologo, scruta l’animo umano, ne esplora le pieghe più nascoste e ne rivela la bellezza intrinseca, anche nel dolore. I suoi versi sono un invito a non arrendersi, a trovare la forza di rialzarsi dopo ogni caduta, a trasformare le ferite in cicatrici che testimoniano la nostra capacità di superare le avversità.
Come sottolinea il critico artistico-letterario Gianpiero Menniti nella sua prefazione, la poesia di Pullia è una “poesia silenziosa”, una parola che scava alla ricerca dell’immagine, che evoca aporie e strade interrotte, ma che alla fine si fa pietra, pietra gettata nel silenzio. Questo silenzio non è assenza di significato, ma piuttosto uno spazio di ascolto interiore, un invito alla riflessione e alla contemplazione. È nel silenzio che possiamo udire la voce della nostra anima, che possiamo trovare le risposte alle nostre domande più profonde.
Uno dei temi ricorrenti nella poesia di Pullia è il tempo, che travalica la parola per diventare luogo della memoria, spazio identitario, racconto che percorre versi eretti lungo un viale alberato. Il tempo è il custode dei nostri ricordi, delle nostre gioie e dei nostri dolori. È nel tempo che si consumano le nostre esperienze, che si forgia la nostra identità. Ma il tempo è anche un “tiranno che non trattiene i giorni e non restituisce la felicità perduta”, come scrive Pullia in alcuni versi. Tuttavia, attraverso la poesia, possiamo sfidare il tempo, possiamo rendere immortali i nostri ricordi, possiamo trasformare il passato in una fonte di evoluzione per il futuro.
Un altro elemento distintivo della poesia di Pullia è la sua capacità di evocare immagini potenti e suggestive. I suoi versi sono un caleidoscopio di colori, suoni e profumi che stimolano i nostri sensi e ci trasportano in un mondo di emozioni intense. La luna, il mare, il vento, la notte, sono solo alcuni dei simboli che ricorrono nella sua opera, simboli che rappresentano la bellezza della natura, la forza dell’amore, la fragilità dell’esistenza.
Tra le liriche che più mi hanno colpito, vorrei citare:
- “Antiche Scale”: un doloroso inno al passato, un’evocazione struggente dei ricordi d’infanzia e di un amore perduto.
- “Solo”: una riflessione sulla solitudine e sul silenzio, un invito a trovare conforto nella spiritualità e nella bellezza della natura.
- “Speranza”: un grido di dolore per le sofferenze del mondo, ma anche un inno alla fede e speranza in un futuro di pace.
- “Il Tempo”: una meditazione sulla fugacità del tempo e sulla necessità di vivere pienamente ogni istante.
Questi versi, come molti altri presenti nella raccolta, testimoniano la profonda sensibilità di Luigi Pullia, la sua capacità di cogliere le sfumature più sottili dell’animo umano e di trasformarle in poesia. La sua opera è un dono prezioso per tutti noi, un invito a non perdere la speranza, a credere nella forza dell’amore e a lottare per un mondo più giusto e più umano.
La poesia di Luigi Pullia è espressione autentica di quell’umanesimo che ci guida nel nostro lavoro quotidiano, che si fa carico delle sofferenze del mondo e le trasforma in opportunità di crescita e di rinascita. Siamo orgogliosi di sostenere un artista di tale valore e siamo convinti che la sua opera possa portare conforto e ispirazione a molte persone.
Come Presidente del Progetto Gedeone, invito tutti a leggere “Il Canto degli Dei” per lasciarsi trasportare dalla profondità della tempesta emotiva e bellezza delle sue liriche.