Procura Corte conti, cresce rischio nella gestione del patrimonio
2 min di lettura
Aperto a Catanzaro l’anno giudiziario della sezione regionale
“Il 2024 è un anno che in linea di tendenza sembra essere in leggero peggioramento rispetto agli anni precedenti. C’è in definitiva certamente una diversificazione delle attività sulle quali siamo intervenuti che però ci fa pensare ad un innalzamento del rischio complessivo nella gestione del partimonio regionale”.
Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti, Ermenegildo Palma in occasione dell’apertura a Catanzaro dell’anno giudiziario della Sezione regionale giurisdizionale regionale.
La relazione di apertura è stata svolta dal presidente Domenico Guzzi. Alla cerimonia hanno partecipato anche la presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, Vincenza Matacera, la presidente della Sezione regionale di controllo, Rossella Scerbo, Filippo Vari, rappresentante del Consiglio di presidenza della Corte dei conti e la rappresentante dell’Associazione magistrati della Corte dei conti, consigliere Paola Briguori.
“La Calabria, per esempio, in tema di finanziamenti comunitari in agricoltura – ha sostenuto Palma – ha raggiunto il primo posto in classifica in Italia. C’è una particolare aggressione in un settore pubblico che dovrebbe essere guida e traino per l’economia regionale.
L’ufficio del pubblico ministero prosegue nella sua attenzione sulla sanità dove abbiamo iniziato ad evidenziare una serie di aggressioni al patrimonio legate alla stipula di transazioni, che non sempre hanno i presupposti per poter essere realizzate. Nella valutazione rispetto allo scorso anno in merito a cosa è cambiato possiamo dire che c’è stato un livello maggiore di attenzione su aspetti importanti della gestione della vita pubblica ci porta ad avere una preoccupazione maggiore”.
Palma ha fatto riferimento alla situazione relativa agli “impianti di depurazione che non sono gestiti – ha detto – nella maniera corretta, pur essendo impianti strumentali al turismo, cioè la vocazione della Calabria. Ci siamo anche occupati – ha aggiunto – della gestione, raccolta, smaltimento e stoccaggio dei rifiuti verificando che, negli anni, c’è stata poca attenzione al problema come dimostrano le condanne delle gestioni commissariali che hamnno portato al pagamento di lodi arbitrali per svariate decine di milioni di euro”.