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De Sensi: si ai giovani medici, no al doppio lavoro

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Rosario De Sensi, noto esponente del movimento civico “Calabria al Centro”, interviene sulla questione della sanità calabrese, anche alla luce del nuovo piano operativo relativo al fabbisogno del personale che prevede lo sblocco di ben 661 posti: 31 medici, un biologo, due farmacisti, 18 tecnici di radiologia, 6 tecnici di laboratorio, 228 infermieri, 77 ostetriche e 250 operatori socio-sanitari.
giovani mediciLa mia richiesta – esordisce il De Sensi – è quella di un intervento immediato del Presidente Mario Oliverio, sempre attento a risolvere gli annosi problemi della nostra regione e, del Commissario alla sanità calabrese Ing. Massimo Scura. Infatti, oltre a utilizzare una volta per tutte le graduatorie del personale medico e paramedico dal 2009 in poi, in cui molti ragazzi attendono da anni, con fiducia, lo sblocco delle stesse, è quanto mai urgente e indifferibile pianificare una riorganizzazione della sanità calabrese che parta dai giovani medici calabresi che hanno competenze e voglia di mettersi al servizio dell’utente.
Adesso c’è chi propone la quarta riforma (dopo quelle del ’78, del ’92 e del ’99), la riforma di ciò che non si è mai riformato e che al contrario si sarebbe dovuto riformare. La ricetta è semplice: il medico o primario deve scegliere se lavorare in ospedale per il bene dei cittadini, oppure continuare l’attività privata, visto che per una visita nei loro studi le cifre sono molto alte e non tutti possono permetterselo ovvero solo chi paga.
Oggi, infatti, viviamo in una sanità gestita da medici e primari a pagamento, un vero e proprio business della salute che sta creando non pochi malumori nella popolazione calabrese. Per far ciò, bisogna adoperarsi affinché i nostri giovani, dopo essersi laureati in medicina e frequentato le scuole di specialità, possano restare nei nostri ospedali, nelle nostre cliniche universitarie, in cui si potrebbero fare interventi chirurgici anche al pomeriggio e Tac e risonanze magnetiche alle dieci di sera piuttosto che al sabato e la domenica.
Così non ci sarebbero più liste d’attesa, si verrebbe incontro alle esigenze di lavoro di chi si risolve al sistema sanitario nazionale e si risparmierebbe.
Per finire, il De Sensi ricorda e da ragione a una proposta fatta in passato, in cui il medico e/o il primario doveva scegliere se restare dentro gli ospedali al solo servizio dell’utente o, al contrario, fuori nei propri studi privati, e chiede l’intervento del Procuratore di Catanzaro Dott. Nicola Gratteri, affinché possa effettuare dei controlli immediati volti a reprimere questo business, visto che lui è sempre vicino al popolo calabrese

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