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Calabria Sociale su Aeroporto di Lamezia

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L’aeroporto di Lamezia Terme è una struttura internazionale (intercontinentale) che sorge sul territorio comunale ma, per effetto di una strana geografia di collegamento, è di difficile uso da parte dei locali, al contrario di quanto si riscontra negli altri aeroporti.
Aeroporto di LameziaNon esistono specifiche navette abbinate ai voli in arrivo e partenza, chi intende servirsi del mezzo aereo da Lamezia deve essere munito o di vettura propria,o ricorrere taxi o adattarsi al servizio urbano con orari inaccettabili per le necessità aeree. La domanda che mi sorge spontanea è: “il comune, fino ad oggi, cosa ha fatto per risolvere il problema”?
Eppure, torno a ripetere, l’aeroporto è da considerarsi un pezzo della civiltà cittadina essendo una struttura locale, come la stessa stazione ferroviaria.
Una struttura che non ha neppure un suo nome, definita genericamente soltanto come “aeroporto della piana”, molto nebuloso e poco indicativo, da anni esiste un costante dibattito in materia, trasformato in uno scontro di campanile. Personalmente, scevro da ogni briciolo di partigianeria, mi permetterei di suggerire il nome di ITALO BALBO il padre e creatore del volo commerciale e dell’aeronautica Italiana, sia civile che militare.
Qualcuno dei personaggi del mondo politico, potrebbe anche storcere il naso affermando che Italo Balbo era un fascista, quadrunviro, marcia su Roma e fascia littoria, aggiungerei anche capo riconosciuto delle squadre d’azione di Ferrara nel 1920, ciò non toglie che la moderna aviazione deve esclusivamente a lui se oggi esiste; in certi casi bisogna avere il coraggio di superare le ristrettezze di parte, del resto ci sarebbe anche il nome di Folco Ruffo di Calabria, pilota ed eroe della prima guerra mondiale, secondo di Francesco Baracca.
Ma accantoniamo il nome e torniamo veloci sull’aeroporto lametino, il comune di Lamezia Terme, è ancora azionista di maggioranza relativa, ma non esprime ne il Presidente ne, tanto meno, il vice presidente e il direttore generale, ne altre cariche di una certa importanza.
Strano fatto che vorrei mi fosse chiarito, soprattutto spiegato alla cittadinanza, se vado a sommare i termini del “quiz” mi ritrovo con un ente pubblico, azionista di maggioranza relativa, eppure quale espressione di gestionalità è solo una voce.
Come mai questa situazione? Uno spaccato che dura dall’apertura dell’aeroporto, quando l’ente handling si chiamava “consorzio”. Cos’è un altro di quei giochetti di cui la politica nostrana è maestra? Oppure è la prerogativa dell’aeroporto che “mette le ali all’economia calabrese”.
Come da definizione scaturita all’inaugurazione dello scalo nei lontani anni settanta. In cambio di quale piatto di lenticchie il nostro comune ha ceduto la sua primogenitura? Vorrei saperlo, sono anni che mi chiedo il perchè, salvo sporadici casi da contare sulle dita e per brevissimo tempo, il socio di maggioranza relativa non ha un esponente fisso nelle alte cariche dell’handling, si badi bene non è un rigurgito di comunalismo, ma una realtà facilmente toccabile con mano.
In altre società, anche minori e di poco conto, un fatto simile è impensabile e non sarebbe mai accaduto. Allora? Il nostro Comune è diverso da tutti, con l’aria e la veste del “buontempone” che elargisce cariche per pura beneficienza? Il solito assurdo che, da sempre, fa parte delle cose di casa nostra, come dire “meglio gli altri che noi”, oppure “l’attrattiva del diverso contro il nostrano”.
Siamo dei maestri raffinati nella ricerca dell’estraneo da cui siamo sempre sedotti.
Il Comune di Lamezia non sfugge a questa usanza negativa. Per essere sinceri, non risulta che la politica cittadina abbia coscienza di avere un aeroporto non essendosi mai veramente impegnata e interessata per la valorizzazione e rilancio, non ha mai realmente preso una posizione chiara tentando di far sentire la propria voce per tutti i fatti, sociali e occupazionali, che giornalmente si consumano sul sedime dello scalo.
Del resto, nei programmi dei politici di turno, anche nell’ultima tornata elettorale per il rinnovo comunale, sul trasporto aereo c’è stato solo qualche minuta traccia di genericità, quasi fosse un sbuffo di matita sulla carta,pur prendendo atto e rendendone merito all’attuale sindaco, Paolo Mascaro, di aver tentato qualche cosa in più degli altri predecessori, ma ancora troppo poco.
Personalmente, rappresento una associazione apolitica, apartitica e aconfessionale, pertanto la voce di protesta è piena di sconforto, sdegno e rabbia nel vedere come, in tutti questi anni, la nostra Lamezia è stata ridotta, sedotta e abbandonata a se stessa.
Ritengo sia giunto il momento di guardare attorno per scegliere un indicazione e un indirizzo diverso e che possa riaprire uno spiraglio alla speranza di cambiare gli equilibri e restituire la vera sovranità al cittadino e non ad una esclusiva classe di politicanti di mestiere.

Gianfranco Turino
Presidente Calabria Sociale

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