Gianturco: Depotenziamento ospedale? Ecco chi sono i colpevoli
4 min di letturaSono 10 lunghi anni che Lamezia subisce il costante depotenziamento dell’ospedale cittadino. L’intera classe politica fino ad ora ha fatto solo chiacchiere e passerelle, ed hanno tutti delle responsabilità.
I lametini devono ora più che mai sapere chi sono i veri colpevoli della distruzione della nostra sanità.
Come voi sapete cari concittadini, tutto iniziò nel 2007 quando l’allora Assessore alla Salute On. Doris Lo Moro, lametina, decise insieme al Governatore Agazio Loiero, di eliminare l’Azienda Sanitaria Locale istituendo le Aziende Sanitarie Provinciali, riducendo ai minimi termini la gestione organizzativa delle strutture sanitarie nel nostro territorio. Il sindaco Gianni Speranza, in quell’occasione, nonostante il grave danno che stava subendo la città, non riuscì a concretizzare nulla se non dei semplici incontri con gli addetti ai lavori.
Fu forte il malcontento fra i cittadini, tanto che movimenti civici e politici tra cui anche il nostro gruppo giovanile, ad aprile del 2007, decisero di organizzare una grandissima manifestazione popolare e una raccolta firme per richiedere il ripristino delle ASL, dove parteciparono circa 10 mila persone. Da quel momento i big della politica locale, iniziarono le loro passerelle. Tra loro spiccarono Franco Talarico e Mario Magno, i quali presero impegni precisi che qualora fossero stati eletti in consiglio regionale, avrebbero lottato per la sanità lametina ma, nonostante siano stati eletti con ruoli di primo piano all’interno dell’amministrazione guidata dal Governatore nonché commissario alla Sanità Giuseppe Scopelliti, nulla fecero per mantenere le promesse fatte, nonostante nel loro schieramento politico avessero due parlamentari lametini come Ida D’Ippolito e Giuseppe Galati.
Di recente, la sanità lametina, ha subìto ulteriori penalizzazioni con una forte riduzione di reparti importanti. Infatti, il 19 marzo dello scorso anno, il mio movimento ha indetto una manifestazione cittadina per ribellarci contro queste ingiustizie. Con la nostra maturità politica, siamo riusciti a coinvolgere tutte le forze politiche e associative del comprensorio, e lì abbiamo deciso di dare pieno mandato al sindaco Paolo Mascaro affinché rappresentasse a pieno tutta la rabbia della città nei confronti delle scellerate decisioni prese dal Commissario alla Sanità regionale Ing. Massimo Scura in combutta con il governatore della Regione Calabria Mario Oliverio. Chiedemmo dunque di sostenerci nelle azioni eclatanti che avevamo in mente di organizzare ma lì Mascaro dimostrò la sua inettitudine preferendo le carte bollate e le chiacchiere dei soliti Nicolino Panedigrano e Riccardo Viola, alla lotta di popolo.
Il sindaco della terza città della Calabria fu addirittura ignorato dal Governatore Oliverio, il quale non gli concesse neanche un incontro privato. In quella fase, diversi esponenti politici avevano preso impegni per coinvolgere i loro massimi esponenti nazionali: ad esempio l’On. Sebastiano Barbanti, deputato del Partito Democratico di Renzi e Oliverio; il consigliere comunale Armando Chirumbolo all’epoca esponente del NCD, partito del Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin; il consigliere comunale Salvatore De Biase del gruppo del senatore Denis Verdini e Giuseppe Galati. Ma nulla si è risolto.
In più occasioni, il nostro delegato di CasaPound Vincenzo Popello, ha sollecitato l’intero coordinamento 19 marzo affinché si abbandonasse la retorica e le scartoffie per l’organizzazione di dure forme di lotta, ma nessuno degli altri componenti ha manifestato la nostra stessa intenzione, tant’è che abbiamo deciso di allontanarci da questo fallimentare coordinamento. Il risultato ora è sotto gli occhi di tutti: nelle ultime ore sono stati soppressi ulteriori reparti ospedalieri.
Avevamo ragione noi dunque, che le lettere e le scartoffie ci avrebbero impedito di difendere come si doveva il nostro diritto alla salute.
Cari lametini, non servono più a niente gli incontri che si stanno organizzando in questi giorni nelle sale del comune o negli uffici sanitari; se vogliamo veramente difendere l’ospedale cittadino e riprenderci in mano le sorti della nostra amata Lamezia, si deve ripartire dal patrimonio umano e dallo spirito battagliero che ci ha unito nella manifestazione del 19 marzo 2016 e che, a causa della saliva di quei politici, è andato perso.
Da qui a breve organizzeremo nuove azioni a tutela della sanità pubblica lametina. Invito voi e tutte le forze sane della città, a partecipare numerosi per ottenere giustizia. Lo dobbiamo ai nostri figli. Chi non ha il coraggio di ribellarsi non ha il diritto di lamentarsi.
Mimmo Gianturco
CasaPound Italia