Pasquale D’Elia: barbiere gentiluomo lametino sulle pagine di un giornale statunitense
3 min di letturaIl lametino Pasquale D’Elia, chiamato il barbiere gentiluomo, è finito sulle pagine dell’ Hingham Journal, giornale locale più letto di Hingham e dintorni, appena è andato in pensione dopo aver lavorato per 40 anni come barbiere.
Emigrato poco più che ventenne in Massachusetts, precisamente a Hingham, continuò a fare il mestiere di barbiere che gli aveva insegnato suo zio Totò, nel quartiere denominato “U bracciu” a Sambiase, vicino la sede dell’ex teatro Grandinetti.
In terra straniera aveva mantenuto inalterati i suoi valori morali e religiosi, la sua affabilità, la sua onestà e il suo spirito di aggregazione estendendo i propri interessi e il proprio impegno alle associazioni che riunivano tutti gli emigrati a Hingham e in tutto l’hinterland di Boston per mantenere vive le tradizioni dei paesi di origine conquistandosi la stima di tutti i suoi clienti del salone di Station Street, 19.
Nell’intervista a Carol Britton Meyer, Pasquale ricorda di aver iniziato il suo mestiere in Italia apprendendolo nel locale di suo zio Antonio D’Elia, anch’egli andato in pensione alcuni anni fa chiudendo lo storico salone di Via D’Audino, a Sambiase e ricorda ancora di aver tagliato per prima i capelli ai fratelli e al padre, Salvatore D’Elia, per anni postino particolarmente conosciuto a Sambiase.
Poi la partenza per gli Stati Uniti insieme ad un altro fratello e ad una sorella con la quale hanno vissuto insieme in una piccola casa. Poi l’inizio della sua attività di barbiere prima come collaboratore del “John Argiro Barber Shop” nello stesso locale, poi a partire dal 2001 in società con un altro italo-americano Toni Marchione con il quale hanno rinominato la loro attività “Station Street 29”.
Nell’intervista al giornale statunitense parla dei tanti clienti che, pur essendosi trasferiti da Hingham in altre città, hanno continuato a frequentare il salone dimostrando a Pasquale D’Elia la loro amicizia e stima per aver accolto sempre con la massima disponibilità una clientela vasta ed eterogenea, dai businessmen alle persone semplici.
Ora da pensionato prosegue le attività con le associazioni di italo-americani e di calabresi emigrati in Massachussets, anche magari continuando a tagliare i capelli a quanti lo vorranno.
Ogni tanto viene a Lamezia dove organizza momenti conviviali all’insegna della buona cucina italiana o celebra la festa della Madonna di Conflenti o della Madonna della Luce di Palermiti, devozioni care agli emigrati calabresi del Massachussets per non perdere il forte legame con la propria terra.
Lina Latelli Nucifero