Inchiesta Robin Hood: Pasqualino Ruberto ai domiciliari
2 min di letturaIl Tribunale del riesame di Catanzaro ha parzialmente accolto le richieste dei legali di Pasqualino Ruberto, ex presidente della Fondazione Calabria etica (difeso da Mario Murone) e Vincenzo Caserta, ex direttore generale del dipartimento Politiche sociali della Regione (difeso da Giancarlo Pittelli e Francesco Iacopino) nell’ambito dell’inchiesta Robin Hood, che ha portato nei giorni scorsi all’arresto di nove persone tra politici, imprenditori e dirigenti regionali.
L’ex assessore regionale al Lavoro Nazzareno Salerno, arrestato il 2 febbraio scorso, non ha invece prodotto istanza di riesame.
Una decisione da parte dei giudici del Riesame arrivata dopo un giorno dalla discussione degli avvocati e del procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giovanni Bombardieri e del pm Graziella Viscomi.
I legali dei coindagati avevano chiesto l’annullamento dell’ordinanza per difetto sia della gravità
indiziaria che delle esigenze cautelari dimostrando davanti ai giudici del Riesame, presidente Giuseppe Valea, a latere Federico Zampaoli ed Ermanna Grossi, l’infondatezza delle ipotesi accusatorie di abuso di ufficio e turbativa d’asta, cui si aggiunge per Caserta il capo di accusa per falso. E in seconda battuta avevano chiesto la sostituzione della misura cautelare in carcere con una misura meno afflittiva. Il pubblico ministero Graziella Viscomi aveva prodotto in aula ulteriore documentazione a sostegno della propria tesi accusatoria.