Giornata Nazionale del Paesaggio, il contributo di Lamezia Terme all’iniziativa
3 min di letturaIl 14 Marzo 2017 è stata celebrata, in Italia, la prima Giornata Nazionale del Paesaggio, un evento importante a cui è dedicato oltretutto l’articolo 9 della nostra Costituzione.
Tra le numerose iniziative distribuite su tutto il territorio nazionale, anche Lamezia Terme si è resa protagonista con un incontro su “Le forme della storia: riflessioni sul paesaggio lametino” organizzato presso il Museo Archeologico della città.
All’incontro hanno partecipato diverse personalità legate all’archeologia e alla storia antica locale intorno alla quale è stata focalizzata l’attenzione proprio in relazione agli elementi storici del paesaggio.
La moderatrice Maria Domenica Lo Faro, funzionario archeologo Polo Museale della Calabria, ha coordinato gli interventi di Fabrizio Sudano, funzionario archeologo Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia; Giovanna De Sensi Sestito e Stefania Mancuso, docenti dell’Università della Calabria.
All’incontro erano presenti anche l’assessore alla cultura del Comune di Lamezia Terme, Graziella Astorino e il sindaco Paolo Mascaro.
Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza del paesaggio nel contesto geografico urbano di Lamezia Terme e la necessità di preservarlo, tutelarlo, difenderlo a differenza di quanto si è fatto in passato.
“Il paesaggio – ha detto il sindaco – rappresenta un’eredità per i nostri figli e per il nostro futuro ed è quindi nostro compito nostro fare in modo che si preservi nel tempo”.
Fabrizio Sudano ha evidenziato l’importanza di un confronto costante con l’amministrazione politica locale ed ha ricordato la sua positiva esperienza con il territorio di Lamezia ribadendo l’importanza del vincolo archeologico e paesaggistico.
“La parola vincolo – ha precisato Sudano – non deve essere vista con accezione negativa ma deve costituire lo strumento per difendere il nostro patrimonio archeologico”.
L’incontro ha poi assunto una notevole rilevanza storica grazie all’intervento della docente universitaria Giovanna De Sensi Sestito, una delle figure di rilievo nell’ambito della conoscenza della storia antica locale.
Con le sue parole la De Sensi ha creato un collegamento tra alcuni elementi paesaggistici da sempre presenti nella storia del nostro territorio, in particolare per l’antica civiltà di Terina, e le attuali conoscenze geografiche.
Ed è così che l’antico fiume Lametus, il cui nome indica tendenza a creare paludi, corrisponde al nostro fiume Amato, che con i suoi detriti colma la pianura di Sant’Eufemia.
“Altri fiumi – ha ricordato la professoressa De Sensi – nell’antichità ebbero un’importanza notevole per lo sviluppo di Terina.
Uno di questi, che bagnava la città, corrisponde all’attuale Spilinga mentre l’antico Ocinaro corrisponderebbe all’attuale torrente Bagni.
Antichi fiumi quindi ed antiche sorgenti che furono poi ipostatizzate in delle ninfe”.
Citando Cicerone ha poi concluso il suo intervento ed ha ottolineato l’importanza storica delle nostre Terme di Caronte nelle quali pare si immerse Roberto Il Guiscardo.
Notevole il contributo storico fornito per l’interpretazione del paesaggio con qualche lacuna sul piano più squisitamente scientifico, antropologico ma soprattutto sociale sull’importanza che il paesaggio riveste per i cittadini e su come questo viene costantemente minato da scelte politiche scellerate, dai sempre più numerosi parchi eolici e dalla mancata presa di coscienza generale che il paesaggio è forse il più grande patrimonio del lametino, della Calabria, della Nazione.
P.V.