Antonio Gatto al Convegno Nazionale di Scienze Forensi
4 min di letturaAntonio Gatto, il Segretario dei Giovani Democratici di Lamezia Terme, è intervenuto assieme ad altri relatori, luminari ed esperti del settore, al Convegno Nazionale di Scienze Forensi tenutosi presso il Consiglio Regionale del Lazio.
di Valeria Folino
Si è tenuto a Roma, presso il Consiglio Regionale del Lazio, il Convegno Nazionale di Scienze Forensi organizzato dall’Aracne Editrice.
L’evento, che si è aperto nella mattina di giovedì 6 aprile, presso l’Aula Mechelli del Consiglio Regionale, ha visto l’intervento di numerosi tecnici e eccellenze del settore.
Avvocati, sociologi, psicologi, ingegneri etc., ciascuno per la propria disciplina competente, hanno dato il loro prezioso contributo per approfondire la complessa materia delle Scienze Forensi.
Uno dei segmenti del simposio ha visto, anche, l’intervento della conduttrice di “Chi l’ha visto?” Federica Sciarelli e del Presidente nazionale di Penelope, Antonio La Scala.
Il seminario è stato organizzato anche grazie alla collaborazione del Forum sulla Legalità del Partito Democratico di Roma, in rappresentanza del quale sono intervenuti il coordinatore Riccardo Corbucci e la Direttrice Imma Giuliani.
La scienza forense, o criminalistica, è l’applicazione di tecniche e metodologie scientifiche alle tradizionali investigazioni di carattere giudiziario, in relazione all’accertamento di un reato o ad un comportamento sociale.
Il palinsesto delle due giornate del convegno è stato ricco di interventi, dibattiti, dimostrazioni virtuali e analisi del “mondo del crimine”, per cercare di approfondire, con gli esperti, tutti gli aspetti della materia.
La ricerca in scienza forense è fondamentale per la società, in quanto ha contribuito allo sviluppo di tecnologie innovative che sono una potentissima arma di lotta contro il crimine.
Il DNA, l’esame delle impronte digitali e l’analisi delle droghe sono accertamenti noti a tutti, ma esistono altri ambiti in cui molto lavoro di ricerca deve essere ancora svolto. Se le tecniche di analisi non sono precedute da una rigorosa attività di ricerca, gli sforzi dell’investigatore scientifico potrebbero essere vani o addirittura dannosi.
Senza ricerca la scienza forense è un’arma spuntata e lascia spazio all’improvvisazione di strategie analitiche non sempre adeguate.
Anche la città di Lamezia Terme ha presenziato alla manifestazione con una rappresentanza di eccellenza: Antonio Gatto, Segretario dei Giovani Democratici di lametini, è intervenuto al Convegno nella mattinata di giovedì discutendo su temi come la criminalità organizzata e la lentezza dei processi civili e penali nei tribunali.
Questi i pezzi salienti del suo discorso:
«“Il Principio di Legalità, che caratterizza lo stato moderno, cosiddetto stato di diritto, esige che tutti gli atti dell’autorità governativa trovino il proprio titolo giustificativo in una previa norma di Legge alla quale non possono contravvenire. Con questa definizione uno tra i più illuminati costituzionalisti, Vezio Crisafulli, esprimeva un punto cardine della nostra carta fondamentale. Ma, mi chiedo, è ancora attuale? Un giurista storico ed eccelso come Kelsen affermava che chiunque detiene il potere tende ad abusarne e sosteneva altresì che la soluzione fosse nella seguente frase: è necessario che il potere limiti il potere.
Ritengo sempre più che oggi sia necessaria un presa di coscienza per prevenire ancora prima che punire situazioni di mala amministrazione e di mala politica perché, inevitabilmente, il prezzo viene pagato dalla collettività”.
“Da giovane studente di Giurisprudenza oltre che impegnato in Politica credo che tutta la criminalità organizzata possa essere debellata solo con la sinergia tra il Popolo e lo Stato. Bisogna partire, quindi, e lo ribadisco da una presa di coscienza generale tra la gente: la mafia è un fenomeno umano e sociale che esisterà fino a quando anche solamente i un essere umano esisterà la mentalità mafiosa”.
“Personalmente ritengo che non servano norme speciali o nuove magistrature ma dei processi veloci e snelli che utilizzino anche la tecnologia così come affermato dal Dott. Gratteri più volte. Serve, a mio avviso, gestire la giustizia i modo moderno e deciso. In conclusone mi sento di dire che la Giustizia non deve essere intesa solo quella che viene amministrata nei tribunali ma deve trovare il suo humus nel tessuto sociale. Giustizia bisogna pretenderla e rispettarla nella vita di tutti i giorni, iniziando a dare il buon esempio e non pretenderlo solo dagli altri: soltanto così possiamo innescare un circolo virtuoso e sano nel vivere quotidiano».
Il seminario, che è stato moderato da Emilio Orlando, giornalista di cronaca nera e giudiziaria per “La Repubblica” e scrittore di vari libri tra cui “Buoni assassini. Genesi di un delitto, il caso Varani”, si è concluso venerdì 7 aprile, con una dimostrazione pratica di applicazione della realtà virtuale all’analisi della scena crimine.
Giornata nella quale è intervenuta, come esperto giuridico, anche l’avv. Antonella Minieri. L’avvocatessa lametina, esperta anche di diritto amministrativo militare, vive ormai stabilmente a Roma da molti anni, dove ha avviato un noto studio legale.