La vita di Don Bosco portata in scena al Teatro Grandinetti
3 min di letturaÈ difficile vivere in armonia in un mondo dominato dall’odio e dall’oblìo dei valori e della bellezza della vita che, sempre e comunque, bisogna amare e difendere.
Questo messaggio è stato veicolato dal musical “Don Bosco… un sogno dentro a un cortile” portato in scena al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme dall’associazione di volontariato “Ali d’Aquila” di Satriano Laganosa, presieduta da Gerarda Sesto, con il patrocinio concesso dall’assessore alla Cultura Graziella Astorino.
In uno scenario semplice ma molto colorito, i ragazzi, tra cui alcuni disabili, insieme ad adulti con esperienza teatrale e non, hanno raccontato, ispirandosi ai testi di Piero Castellacci, la storia del santo di Castelnuovo, Don Bosco, ripercorsa in tutte le tappe che ne hanno segnato il cammino: dalla vocazione ai contrasti con la Chiesa fino alla morte.
Da sempre anticonformista nei suoi modi, Don Bosco ha rivolto una particolare attenzione ai flussi migratori che a fine ‘800 hanno portato migliaia di contadini dalle campagne al capoluogo piemontese. Motivo per cui egli si scontrò con il clero torinese impreparato ai nuovi cambiamenti.
Di rilievo nella vita di Don Bosco la figura del cardinale Lorenzo Gastaldi con cui il sacerdote ebbe un rapporto teso ma alla fine ricevette le sue scuse pubblicamente. Nonostante tali avversità, il prete operario di Dio, riuscì a fondare nel 1859 la società salesiana, un ordine legato soprattutto ai giovani e che oggi annovera oltre 10.000 sacerdoti e missioni in tutto il mondo.
Sul palco, pertanto, i bravi attori hanno fatto rivivere situazioni e personaggi tutti ruotanti intorno a Don Bosco come Mamma Margherita, figura fondamentale nella vita del prete, il Cardinale, lo stregone, Suor Mazzarello con la quale Don Bosco fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, i ragazzi dell’oratorio, acrobati e trampolieri.
A creare una giusta atmosfera e un contesto altamente emotivo,per attraversare la vita del santo, sono stati i ballerini della Scuola di Danza Boston Wellness di Palermiti che hanno danzato sulle note di musiche alternate al melodico, rock, rap e gospel e suscitatrici di intense emozioni.
Specie i danzatori hanno creato così quel senso di modernità che la figura del santo trasmette ancora oggi arrivando direttamente al cuore del pubblico. A fine spettacolo l’intero cast è salito sul palco soddisfatto e consapevole di aver realizzato un grande lavoro corale.
Anche l’assessore Graziella Astorino ha espresso le sue soddisfazioni per lo spettacolo caratterizzato dal susseguirsi di «colori molto vivaci anche nelle scene più dolorose» e di movimenti intrecciantisi in un crescendo di emozioni e sensazioni.
Lina Latelli Nucifero