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UGL-TA: vogliamo risposte su Aeroporti Reggio e Crotone

4 min di lettura

Gli aeroporti calabresi di oggi sono diventati i dolenti mali di questa nuova stagione delle inutili trovate per soluzioni che vanno solo a stridere con l’umanità sociale.
Aeroporti Reggio e CrotoneComunicato Stampa
Le società handling per la gestione dei due aeroporti, sono miseramente finite tra i registri dei tribunali, dichiarate fallite per esaurimento delle scorte economiche, insolventi a tutti gli effetti. Chiuse, cancellate, finite a fare la “muffa” nel silenzio dei tempi.
Colpi di carta bollata, proteste e proposte, comitati vari, manifestazioni di piazza e richiesta dimissioni della politica cittadina, anche se le dimissioni dovrebbe darla l’intera classe partitocratica calabrese per la sua totale incapacità ad essere veramente coerente e corretta con le necessità collettive, allora quale futuro per il Sant’Anna, il Tito Minniti e i suoi lavoratori?
Nel variegato panorama aeronautico spunta l’affermazione, gratuita e non richiesta, del presidente ENAC, Vito Riggio, proteso a sollecitare la chiusura completa degli Scali di Crotone e Reggio perché, a suo avviso, inutili e dispendiosi, personaggio che prima di parlare dovrebbe guardare al suo interno e studiarsi in modo approfondito, la geografia della Calabria, invece di dettare pensieri e parole in libertà negativa.
Lasciamolo da parte, al momento è solo un ombra tra le tante che hanno tentato di affossare le due strutture, guardiamo le zone in cui sorgono e diamo, ai “sapientoni ciarlatani” quella risposta che non hanno saputo o voluto trovare sul triangolo aeroportuale calabrese.
Tra Crotone e Lamezia ci sono 110 km con una strada solo in parte a scorrimento veloce mentre per un buon tratto attraversa una successione di paesi densamente popolati, per cui si esclude il collegamento pullman tra i due aeroporti perché dispendioso e con tempi lunghi(servirebbe una metropolitana di superficie, ma per metterla in cantiere e farla funzionare ci vorrebbero un abisso di anni e di finanze che non ci sono) tra Lamezia e Reggio Calabria, la stessa distanza, con la parte finale che entra nello spaccato cittadino, anche qui una navetta è improponibile sia per i tempi d’impiego che per i soliti costi.
L’incompetenza politica e la superficialità prosegue con un volersi distaccare dai fatti e non accettando il rapporto con il sociale, un atto che perseguita da sempre la nostra storia e non si riesce a sradicarne il mal vezzo nostrano; a causa di questa cecità l’aeroporto dello stretto (come riporta la dicitura sul frontale d’ingresso!!!) si ritrova con un ennesimo problema esistente in modo pressante ma di cui nessuno parla: i 41 dipendenti dell’Alitalia (Operai, Impiegati e tecnici) un tassello di questa stagione dei veleni aerei, che la regione non ha ritenuto di prenderne visione. Forse questi Alitalia sono considerati appestati e apportatori di scabbia?
Cerchiamo di essere seri, non si può piangere al negativo tirando fuori conti in rosso per i quali si sbandiera la mancanza di fondi e poi si continua a finanziare la manutenzione della pista aviosuperficie di Scalea o seguire le richieste per l’aeroporto di Sibari (due momenti che vanno abbandonati senza rimpianti per evitare altri pericolosi tracolli ).
Noi, come UGL Trasporto Aereo Calabria, chiediamo risposte e certezze su la continuità attiva con il mantenimento del personale (si muova la politica per trovare il modo per garantirne effettivamente l’utilizzo e non con semplici parole) del Sant’Anna Crotone, struttura di necessità primaria della zona, la soluzione rapida del Tito Minniti di Reggio Calabria per la fluidibilità dell’aria dello stretto, con la conservazione delle figure professionali dell’ex – SOGAS e la certezza dell’utilizzo dei dipendenti Alitalia nel momento in cui la compagnia di bandiera dovesse abbandonare lo scalo reggino (anche per questo sia la politica regionale a trovare una soluzione valida e non danneggi occupazione e sviluppo).
Non si può continuare a muoversi su diversi tavoli solo per motivi elettorali e non per la socialità della Calabria, sistemiamo le situazioni pericolose esistenti e poi andiamo anche a discutere e progettare su le mega intenzioni di creare l’increabile.

Gianfranco Turino

UGL REGIONALE TA CALABRIA

Giuseppe Di Cello

UGL TA PROVINCIALE LAMEZIA

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