Lamezia, Identità Nazionale protesta contro i fumi tossici dei campi rom
3 min di letturaComparsi striscioni di protesta
Comunicato stampa:
Era il 22 agosto del 2016, quasi un anno fa, quando il Sindaco Mascaro presentava alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme una denuncia-querela per il delitto di inquinamento ambientale. “Nessuno può permettersi di infrangere impunemente le regole della comunità civile. Il Comune, a sua volta intensificherà i controlli ed accelererà le procedure finalizzate all’acquisizione dei necessari finanziamenti per lo sgombero del campo Rom”. Queste furono le sue testuali parole. Era passato già un anno dalla promessa di sgombero fatta in campagna elettorale. Ed è passato un altro anno da quest’altra promessa. E nel frattempo nuove e continue nubi tossiche si sono alzate dal campo di Scordovillo.
“Grazie Sindaco per la dose quotidiana di diossina”. Questo è quanto scritto sugli striscioni affissi da Identità Nazionale sia sul cancello di entrata del palazzo municipale, sia su via Marconi. A fronte di questi ultimi fumi abbiamo voluto “ringraziare” il Sindaco per continuare a farci respirare quest’aria inquinata e dannossissima per la salute. A “ringraziarlo” è tutta Lamezia, con a capo i residenti vicini e gli utenti e i lavoratori dell’Ospedale. I Rom impunemente continuano a bruciare di tutto, sprigionando fumo carico di diossina. Un fumo che uccide. Uccide Lamezia, costretta da un numero indefinito di anni a convivere con ciò. Le diossine, nel loro insieme sono molecole molto varie a cui appartengono composti cancerogeni. A esse vengono ascritti composti estremamente tossici per l’uomo e gli animali, arrivando a essere tra i più potenti veleni conosciuti.
È doveroso ricordare come le diossine e altri inquinanti organici persistenti, sono sottoposti alla convenzione di Stoccolma del 22-23 maggio 2001. Questo accordo, entrato in vigore il 17 maggio 2004, prevede che gli Stati aderenti prendano misure atte a eliminare ove possibile, o quantomeno minimizzare, tutte le fonti di diossina. All’incapacità e alla poco autorevolezza dell’attuale Sindaco, a fronte di ciò, sarebbe stato il minimo avere, almeno, una postazione in città per il monitoraggio dell’aria. Ma nè Arpacal nè il Comune di Lamezia hanno preso in considerazione questa iniziale azione. Ció fa capire quanto sia inconcludente la classe politica a Lamezia. Fa capire quanto sia vuota la retorica della legalità, sbandierata ai sette venti dall’attuale sindaco. Una legalità che va in fumo ogni giorno.
Tutta Lamezia è stufa, chiede, con sempre più voce flebile, un intervento deciso a cui ormai non crede più nessuno. Lentamente l’inconcludenza e l’incapacità della politica ci lascia ammalare.