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Catanzaro, telecamere a circuito chiuso in tutte le strutture sanitarie

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La proposta di “Obiettivo comune”

Testo integrale diramato dai consiglieri comunali di “Obiettivo comune”, Andrea Amendola e Manuela Costanzo:

“Il caso delle vessazioni subite per sei anni da una paziente affetta da Sla in una clinica privata del capoluogo ci induce a lanciare un appello ai dirigenti delle Aziende sanitarie e delle cliniche, pubbliche e private, di tutta la regione, per verificare la possibilità di installare nelle stanze di degenza, seguendo le linee guida previste dalla legge, telecamere a circuito chiuso. Sarebbe il modo migliore per garantire, nel totale rispetto della privacy, la sicurezza dei pazienti, scongiurare eventuali comportamenti non professionali degli operatori e, allo stesso tempo, tutelare tutti quegli O.s.s., infermieri e medici che svolgono il proprio lavoro nella più totale correttezza.

Non è nostra intenzione additare e colpevolizzare nessuno, questo è ovviamente un compito della Magistratura, che saprà certamente accertare e individuare le responsabilità per quanto è stato scoperto l’altro giorno. Ci auguriamo che un episodio del genere sia un caso isolato, unico nel suo genere. Questa vicenda, al contrario di quanto affermato da qualcuno che non ha ben presente la situazione della sanità calabrese, non può essere utilizzata come pretesto strumentale da unire, a piacimento, alle difficoltà che si registrano nell’erogazione dei Livelli minimi di assistenza: se qualcuno sbaglia non è per la mancanza di personale o per l’assenza di risorse. Non si può fare di tutta l’erba un fascio e criminalizzare un intero settore, quello degli operatori sanitari, che è formato nella sua stragrande maggioranza da professionisti validi, preparati, competenti e che, con abnegazione e sacrificio, svolgono quotidianamente il proprio lavoro per il bene dei pazienti”.

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