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Borrello-Fiorentino: in una intervista le preoccupazioni del dirigente Benincasa

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istituto comprensivo borrello

Intervista al preside Lorenzo Benincasa

LAMEZIA. Si mantiene ancora viva la polemica sull’attuale situazione dell’isituto Borrello-Fiorentino di Lamezia Terme, una situazione che molti genitori e lo stesso dirigente scolastico faticano ormai a sostenere.

Sono passate due settimane dalla protesta, ormai chiarita, che ha visto alcuni genitori impedire ai propri figli di entrare a scuola a causa dello spostamento al piano superiore delle aule adibite ai corsi Ctp, volti all’istruzione di adulti italiani e stranieri, e il conseguente spostamento al piano terra delle classi elementari.

Ora si sta tentando di arrivare a una soluzione definitiva che prima di tutto badi al benessere dei bambini che frequentano quella scuola. Per questo si è tenuta una riunione tra il dirigente scolastico Lorenzo Benincasa, i rappresentati dei genitori, il neo assessore alla Pubblica Istruzione Cicco e l’architetto Molinaro, tecnico del Comune.

A proposito abbiamo deciso di intervistare il preside Benincasa, per dar modo di chiarire la situazione del plesso scolastico oggetto di spiacevoli tensioni.

Preside Benincasa, quali sono stati i punti discussi durante la riunione?

Innanzitutto la preoccupazione dei genitori, che è quella di tenere ben separato il Cpia dalla scuola primaria Borrello, che hanno un passaggio in comune. Anche a seguito di un caso isolato, avvenuto l’anno scorso, che ha visto un adulto utilizzare un bagno della scuola. Stessa apprensione anche per la questione delle vaccinazioni: infatti, in base alle nuove norme sulle vaccinazioni degli alunni, i genitori devono sottoporre i propri figli a vaccini obbligatori, ma qui si trovano a condividere lo spazio con adulti che non sappiamo se siano vaccinati o meno.

Si è concordata quindi una diversa allocazione per separare le aule; inoltre i genitori chiedevano che l’ingresso fosse sul retro, ma esteticamente non era dignitoso in quanto l’ambiente risulta trascurato. Questa questione va comunque gestita dal Comune, per questo sono state concordate delle soluzioni anche con l’assessore Cicco e con il tecnico Molinaro.

Ma come mai le attività del Cpia si svolgono all’interno della scuola Borrello-Fiorentino e non nella struttura di Piazza Botticelli, come precedentemente stabilito dall’amministrazione comunale?

A riguardo l’architetto Molinaro dell’ufficio tecnico ci ha riferito che lo stabile del mercato in Piazza Botticelli presenta dei problemi strutturali di sicurezza e i vigili del fuoco non danno l’autorizzazione necessaria. Quindi il trasferimento in quella struttura non è possibile; perciò il comitato dei genitori vuole interloquire con il Comune per chiedere una diversa allocazione del Cpia.

Domani infatti avremo un incontro proprio alla Borrello con gli altri dirigenti scolastici, rappresentanti e con chiunque voglia partecipare, e si affronterà poi questa problematica anche con l’assessore e con il sindaco, problematica che non si risolverà nel giro di pochi giorni. La Cpia è una scuola a tutti gli effetti e trovare gli impianti idonei, linee telefoniche e internet è difficile. Qualche genitore sta addirittura cercando di fare una ricognizione per vedere se ci sono dei locali disponibili per poter far trasferire la scuola.

Cosa significa ospitare nella propria scuola un’altra come il Cpia?

Noi abbiamo ospitato il Cpia fornendogli sei locali, ma di fatto siamo sacrificati perché non abbiamo sufficienti laboratori. Non è un discorso razzista, ma di opportunità, di liberare i locali per avere noi più laboratori, una scuola autonoma, senza avere nei paraggi adulti italiani e immigrati che siano. Fino a qualche anno fa gli immigrati facevano il corso di alfabetizzazione italiana solo nel pomeriggio e quindi non vi era commistione con la scuola, invece ora con l’incremento degli immigrati attraverso strutture come Sprar e centri di raccolta come la Malgrado Tutto, girano immigrati mattina e pomeriggio, nella scuola e all’esterno.

Questa vicenda infatti secondo lei potrebbe portare problemi per le future nuove iscrizioni?

Certo! Io sono molto preoccupato per questa immagine. Perché molti genitori sono indecisi se fare l’iscrizione alla nostra scuola o no. Ma ci tengo a ribadirlo non per un discorso di razzismo quanto, come dicevo prima, di opportunità, di non vedere nei pressi dell’istituto gente adulta o immigrati che molte volte lasciano bottiglie di birra a terra. Fra qualche mese ci saranno le iscrizioni e questa immagine penalizza fortemente la scuola che ha dei meriti notevoli, come risultati scolastici noi siamo anche superiori ad altre scuole, così come per le attività fuori dalla scuola per i diplomati con licenza media. Poi la Borrello-Fiorentino è una scuola storica – è nel centro storico di Sambiase-, che va preservata anche nell’interesse di tutto il territorio. Ne discuterò con l’amministrazione vedremo che ne uscirà.

Con l’incontro di domani spera quindi di arrivare almeno vicino a una possibile soluzione che possa “accontentare” le parti interessate alla vicenda?

Con l’incontro di domani mi farò portavoce anche dei genitori e vedremo se fare una petizione tutti insieme o richiedere un incontro urgente con il sindaco. Vediamo di far sì di risolvere questa questione del Cpia.

Valentina Dattilo

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