18 ottobre 1912, l’Italia prende il controllo della Libia
2 min di letturaIl 18 ottobre 1912 i rappresentati del Regno d’Italia e dell’Impero Ottomano si incontrarono a Losanna per porre le firme sull’omonimo trattato che scrisse la parola fine alla guerra italo-turca, iniziata nel settembre del 1911 e nota anche come guerra di Libia.
Con la conclusione delle ostilità l’Italia sottrasse agli Ottomani la Tripolitania e la Cirenaica cosicché la Libia divenne una colonia italiana. Durante il conflitto italo-turco furono occupate anche l’isola di Rodi e l’arcipelago del Dodecaneso, nel Mar Egeo. I territori di Tripolitania e Cirenaica, per un breve periodo insieme al territorio del Fezzan, in virtù del Regio decreto n. 2012 dal 1934 al 1943 avrebbero costituito la Libia italiana (o meglio il Governatorato Generale della Libia); il primo governatore generale del nuovo territorio fu il popolare politico Italo Balbo che rimase in carica fino al giugno 1940. I possedimenti greci, invece, furono ceduti dopo gli avvenimenti dell’8 settembre 1943, con ufficialità nel 1947 con il trattato di Parigi.
Il conflitto contro le truppe della Sublime porta (nome con il quale si usava indicare l’Impero Ottomano) fu importante perché registrò numerosi progressi in ambito tecnologico: fu usato per la prima volta per cause militari l’aeroplano; fu impiegata la radio, attività organizzata, tra gli altri, con la collaborazione dell’inventore Guglielmo Marconi; furono, inoltre, utilizzate per la prima volta nella storia per motivi bellici le automobili: durante la guerra italo-turca i militari del Regno per spostarsi poterono contare sull’apporto di autovetture Fiat Tipo 2 e motociclette SIAMT.
Ancora oggi, a distanza di oltre un secolo dal quel primo processo di colonizzazione dell’Africa, moltissimi italiani vivono in Libia: sono oltre ventimila, nella maggior parte dei casi operai specializzati nel ramo petrolifero.
Antonio Pagliuso