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Lamezia, si dimette Mariolina Tropea vicepresidente del consiglio comunale

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Mariolina Tropea

Mariolina Tropea si è dimessa

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Mariolina Tropea

LAMEZIA. La vicepresidente del consiglio comunale Mariolina Tropea (Partito democratico) ha rassegnato le dimissioni dall’incarico.

La decisione è arrivata il giorno dopo la notizia relativa alla richiesta inoltrata, dalla prefettura di Catanzaro al ministero dell’Interno, di sciogliere per infiltrazioni mafiose il civico consesso lametino. L’esponente del Pd motiva così le sue dimissioni.

In pratica si tratterebbe di “un gesto deciso per facilitare la discussione e le conseguenti determinazioni all’interno della mia comunità di appartenenza, all’interno del mio partito, il Pd e dai suoi nuovi organi dirigenti, poiché – sottolinea l’ex consigliera comunale – in tali frangenti è d’obbligo che il terreno debba essere libero e sgombro da qualsiasi particolarismo, e quello che più conta è esclusivamente l’interesse generale complessivo, che deve essere assunto in maniera plurale e collegiale”.

Tropea evidenzia: “La notizia che la commissione d’accesso abbia formalmente chiesto al ministero lo scioglimento del comune di Lamezia Terme per infiltrazione mafiosa, costringe ognuno di noi, a partire dai componenti il consiglio comunale, ad un di più di serietà e di responsabilità, atteggiamento doveroso sia nei confronti della città che in quelli della nostra comunità.

Per la nostra città, la seconda più importante dell’area centrale della Calabria, se tale decisione dovesse trovare conferma nelle decisioni da assumere dal Consiglio dei ministri e dal ministero degli Interni, sarebbe l’ennesimo duro colpo, il terzo in pochi anni, che si abbatterebbe sulla sua immagine esterna, sulla sua credibilità collettiva. Per tutto questo io penso, che sia venuta meno la possibilità che io continui a rivestire l’importante incarico istituzionale di vice presidente del consiglio comunale”.

La rappresentante del Pd aggiunge: “Il disagio della situazione creatasi mi porta infine a pensare che debba essere altresì condivisa da parte di una maggioranza di consiglieri in consiglio comunale, questo per restituire nuova dignità e orgoglio alla nostra comunità, oggi ferita.

Tutta una fase politica si è esaurita, chiusa in malo modo. Da parte di ognuno di noi è necessario un sussulto di responsabilità e di orgoglio per contrastare con azioni concrete l’immagine di una città che vive la politica in contiguità con la criminalità organizzata”.

Redazione

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