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Daniele Spisa Tra il prima e il dopo

4 min di lettura

Tra il prima e il dopo c’è di mezzo il mare, come tra il dire e il fare. Così mi metto a pensare e a collegare le due ultime mostre dove ho partecipato come semplice testimone.
Daniele SpisaQuella di Alfredo Pirri Compagni e Angeli esposta a Te.CA, la galleria d’arte del Dipartimento di Architettura e Territorio, dal 18 ottobre al 21 novembre, a Reggio Calabria, ed ora questa di Daniela Spisa Tra il prima e il dopo in mostra dal 22 ottobre al 5 Novembre nei locali dell’Associazione culturale Altrove a Lamezia Terme.
Alfredo Pirri raccontava la sera del 18 ottobre, a Reggio Calabria, dell’utilizzo di tutte le statue celebrative di uomini del regime ora che il regime comunista si era disfatto. Cosa farne? Un parco tematico come faranno in Lituania?
Oppure farli a pezzi? Lui stava preparando a Tirana un bosco abitato da simili statue che, col tempo, si sarebbero integrate nelle stesse composizioni naturali fino a scomparire sepolte dalla vegetazione.
Ripenso quindi a questo concetto del prima, grandi opere elogiative, e del dopo costato lacrime e sangue a chi nel processo incappò.
Anche il prima e il dopo di Daniele Spisa è altrettanto complesso, un prima e un dopo di scene teatrali, di allestimenti e rappresentazioni di momenti storici sempre più sfuggenti nel loro senso. Daniele Spisa ha curato a Lamezia Terme il restauro del Teatro Umberto, ex Pidocchietto, e del Teatro Comunale Costabile, ex Teatro Politeama. Un prima e un dopo.
Restauri e recuperi mai terminati per mancanza di fondi, progetti vanificati e teatri tutt’ora in fase di restauro eterno. Nel raccontarmi questo inane e continuo incontro con i funzionari e con chi avrebbe dovuto avere a cuore progetti di teatro vivo riporta in memoria i lavori fatti all’abbazia benedettina di Lamezia Terme e poi non terminata.
Nulla viene terminato e lo sciupio avvolge le statue, i dipinti, il teatro e le aspettative.
Daniele Spisa sistema le sue matite e pregusta già il suo disegno in quattro tempi. La donna seduta sul divano giallo lo sorride nel secondo momento dei suoi schizzi e intanto arrivo io. Addio quattro tempi ora si parla di Alfa
Con Daniele, scenografo e pittore, parliamo da subito di un furgone, due metri per due nel quale lui mise le scene per lo spettacolo “Alfa”.
Parliamo da subito della grandezza degli spettacoli di Ronconi, resi possibili con i fondi della Fiat; solo l’opera di smontare le scene era lunga e richiedeva spese esorbitanti, ora le scene di questo ultimo spettacolo stanno in furgone. Dal troppo grande al minimo.
Sono le scene di “Alfa, appunti sulla questione maschile” Lo spettacolo andato in scena questo anno prima a Lucca e poi al Teatro India a Roma.
L’impronta lasciata dalle casseformi per le gettate di cemento come le quinte in scena. Su questo sfondo vi sono i segni dei buchi delle pallottole, il mondo dei graffiti volgari e sconci e sotto l’immaginario di Alma Tadema.
Il segno del tempo, e poi Tra Il Prima e Il Dopo scorre sui binari di un treno, di un autobus, di una automobile, con una valigia in mano, la solitudine degli individui in viaggio in uno spazio.
Ippolita Luzzo

Alma Tadema”fastose rievocazioni pompeiane. Conturbanti figure muliebri, languori, fiori e un’atmosfera di raffinato postribolo d’arto bordo connotano buona parte della sua produzione artistica.
Trasudanti caprifogli odorosi, percorsi da zefiri di tigli sconvolgenti” “alfa, appunti sulla questione maschile” Il regista e ballerino Roberto Castello lascia migliaia di aggettivi su come debba essere il Maschio oggi
È il declino autodistruttivo della società dell’apparenza e del corpo, mai come oggi sul punto di frantumarsi in tanti, minuscoli, bocconi di trash.
Simone Carella
Teatro India, Roma, 12 luglio 2017 ALFA, APPUNTI SULLA QUESTIONE MASCHILE di Roberto Castello testi, coreografie e musiche Roberto Castello scene Daniele Spisa”

Daniele Spisa
La sua carriera è caratterizzata da molteplici esperienze professionali.
Dal 1972 al 1978, membro del Gruppo della Rocca, si occupa della scenotecnica degli allestimenti collaborando con scenografi quali Luciano Damiani, Maurizio Balò e Lele Luzzati. Come direttore degli allestimenti, con compagnie diverse, lavora con Vittorio Gasmann, Roberto De Simone, Gabriele Lavia, Tadeusz Kantor e con Luca Ronconi per cui realizza spettacoli come Commedia della seduzione, Ignorabimus ed altri.
Come docente di scenografia e scenotecnica ha collaborato con vari Enti a corsi di formazione professionali per tecnici teatrali: l’ultima collaborazione come docente è con l’Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Architettura.
Ha collaborato come scenotecnico alla ristrutturazione di molti teatri, tra cui la ristrutturazione dello spazio di S.Maria a Firenze che diverrà sede dell’attività di Tadeusz Kantor e poi Bottega teatrale diretta da Vittorio Gassman.
Per Luca Ronconi ha firmato le scene de Gli ultimi giorni dell’umanità al Lingotto di Torino e Davila Roa al Teatro di Roma. Collabora in numerosi allestimenti con Ugo Chiti e Toni Servillo.
Nel 2007 ha firmato l’allestimento scenico di Giulietta e Romeo di Riccardo Cocciante e Pasquale Panella, regia di Sergio Carruba. Nel 2008 ha firmato le scene del film Mar Nero regia di Federico Bondi, con Ilaria Occhini, pluripremiato al Festival del cinema di Locarno.
Ha curato la preparazione di Tosca con la regia di Vivien Hewitt, come collaboratore di Mimmo Paladino e ideatore dell’impianto scenico per il Festival Puccini a Torre del Lago

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