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Se la vita è tutto un quiz… anzi, tutto un quid est!

4 min di lettura

Exegi monumentum: vale per la poesia quanto per ogni rompicapo* quest’incipit di eternità oraziana (Un test* enigmatico direttamente proporzionale al teste più sfingeo dell’epopea omerica. Già, Nessuno come la risposta data alla domanda ciclopica. Parola crociata nel cruciverbone di ogni nostro nostos).

la vita è tutto un quizInsomma, una carrellata di giochi ha sempre messo alla prova l’intelligenza collettiva, provandone la capacità di ragionare, la prontezza e la perspicacia di fronte a degli intricati quesiti.
Non tutti, de facto, sanno che la matrice è classica come lignaggio: io  direi, azzardando, che dall’agone poetico nasca persino il game-show! In nome sempre dell’Antico!
L’etimologia, tra l’altro, ne dà un riscontro immediato: nel pronome interrogativo lat. quis («chi?») così come nell’abbreviazione latino-inglese (in)quis(ition) si rendono manifesti, ad occhio e ad orecchio, i nostri “quiz e telequiz”. Le letterature greco-romane, poi, offrono esempi di immediato confronto: vediamone qualche prototipo nel mondo classico:

Anonimo, I pomi rubati

«Come vide avvilito Cupido, Ciprigna gli disse:
“Quale dolore ti sciupa, figliolo?” Il figliolo rispose:
“Dall’Elicona portavo le mele: le colsero tutte
dal mio grembo le Muse, chi qua chi la le disperse.
Clio se ne prese un quinto, la parte duodecima Euterpe,
un ottavo a Talìa luminosa toccò, la ventesima parte
fu da Melpòmene presa per sé, da Tersicore un quarto;
Èrato invece alienò la settima parte, Polimnia
alle mie mani sottrasse di trenta mele la preda,
venti più cento Urania ne tolse, sparì dileguando
con un fardello pesante di mele trecento Calliope.
Ecco ch’io vengo da te con le braccia leggere: cinquanta
mele ti porto, le sole che m’hanno lasciate le dee” ».

(Dall’Antologia Palatina, nella traduzione di Filippo Maria Pontani)

Soluzione: Cupido è avvilito perché le Muse gli hanno portato via quasi tutte le mele che aveva raccolto per Ciprigna, cioè per Venere, che com’è noto sarebbe nata dalle acque di Cipro. Di queste:

1/5 le ha prese Clio, la Musa della Storia;
1/12 Euterpe, quella della Poesia Lirica;
1/8 Talìa, quella della Commedia;
1/20 Melpòmene, quella della Tragedia;
1/4 Tersicore, quella della Danza;
1/7 Erato, quella della Poesia Amorosa;
20 mele le prese Polimnia, quella dell’Innografia Religiosa;
120 Urania, quella dell’Astronomia;
300 infine Calliope, quella della Poesia Epica.
Cosicché Cupido è rimasto con 50 mele.

[Indicandone il totale con x, otteniamo:

x/5 + x/12 + x/8 + x/20 + x/4 + x/7 + 20 + 120 + 300 + 50 = x

da cui: x = 3360

Cupido aveva, pertanto, raccolto ben 3360 mele!]

Nota Bene, come Memento! I passatempi di oggi godono di maggiore facilità, ma non reggono al paragone!!!

……

Ancora…

Sottopongo all’attenzione un’epigrafe posta sui cimiteri pagani, degna delle parole da ricomporre, proprio come nello show dell’Eredità (di Amadeus).

O QUID TUAE
BE EST BIAE?
RA RA RA
ES ET IN
RAM RAM RAM
I I

O super (sopra) BE, QUID super EST TUAE super BIAE? Ter (tre volte) RA ES ET IN ter (tre volte) RAM I bis (due volte)“.

Traduzione: “O superbo, che rimane della tua superbia? Terra sei ed in terra tornerai”.

……..

Per non parlare, in aggiunta a ciò, dei Vangeli Sinottici, in  merito a quella che oso definire parabola dell’indovina indovinello.

Al procuratore Pilato che chiede « Quid est veritas? », Nostro Signore pare aver risposto con un anagramma da Settimana enigmistica: « Est vir qui adest »!

Concludo, allora, virtuosisticamente, con un Arma virumque cano (Ipse dixit, i.e. Virgilio: Canto le armi e l’eroe), Quis vult esse praedives (nobis ridet, i.e. Carus Gerrius Scotti: Chi vuol essere milionario): due emistichi in composizione per formare un esametro postmoderno, come idea giocosa di continuità tra ieri ed oggi. “L’accendiamo?”, per confermarne il valore? Ai lettori, la sentenza. Un bandolo di matassa nel filo di Arianna di voi tutti. Una bella responsabilità!

Ergo, i Beniamini del pubblico televisivo, da Amadeus a Gerry, ripresentano, sotto mentite spoglie, in uno spassoso corso di aggiornamento, la grande cultura greco-latina: ebbene, svelato a tutti  il segreto dello share! L’antico, infatti, non solo non è demodé ma ha anche un suo peso in gettoni d’oro. Gettonatissimo, ora e per sempre, il Classico! Un finis fino alla fine dei tempi: questo è il suo tèlos, indefinitamente! Nuntio vobis magnum gaudium…

Prof. Francesco Polopoli

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