Marco Barberio il 21 dicembre in mostra a Lamezia Terme
3 min di letturaIl 21 dicembre alle 19,00 al The Square Club di Lamezia Terme
LAMEZIA. A Lamezia Terme un evento dedicato all’arte di Marco Barberio, in arte Moz, che darà il via il 21 dicembre alla sua mostra personale. Occasione durante la quale l’artista dipingerà un’opera dal vivo che verrà regalata a un fortunato visitatore al termine della serata. Previste anche aperture a tema tra Natale e Capodanno.
È lo stesso Barberio ad annunciare, inoltre, che la mostra del 21 dicembre prossimo è stata riconosciuta come tappa ufficiale dei festeggiamenti per i 50 anni della nascita di Lamezia Terme, che si terranno il 4 gennaio 2018 al Teatro Grandinetti.
L’artista Marco Barberio torna a Lamezia dopo aver girato e fatto conoscere la sua arte in tutto il mondo: da una nota galleria di Washington DC all’Art Olympia 2017, una competizione internazionale d’arte contemporanea che si svolge ogni 2 anni a Tokyo.
Dopo aver girato il mondo sarai di nuovo a Lamezia Terme con una mostra al The Square Club il 21 dicembre prossimo. Che tipo di mostra sarà? Possiamo considerarla come uno sguardo generale sulle tue ultime mostre?
Assolutamente sì, come ho scritto sull’invito:
L’evento, a conclusione di un periodo ricco di esposizioni e premi, vuole essere una panoramica degli ultimi 2 anni di fervente attività. Attraverso una raccolta delle più recenti tele di paesaggi metropolitani e ritratti, si ritroveranno, tra le altre, opere esposte a Washington, Tokyo, Londra e Torino.
Tra le tue esperienze all’estero qual è stata in assoluto quella che ti è rimasta nel cuore e che vorresti replicare?
La mostra che ricordo con più nostalgia è quella negli Stati Uniti a Washington, per l’esattezza nella città di Alexandria, ‘the Old Town’ come viene chiamata, un posto incantevole. Ma quello che mi ha colpito di più di questa esperienza non è tanto la location ma la galleria in sé. La calorosa accoglienza che ho ricevuto dalla proprietaria della galleria, le prestigiose conoscenze che ho fatto nel corso della manifestazione: un giornalista di New York della CNBC per dirne una.
Si può dire che la tua arte sia percorsa da un certo realismo che ti permette di interpretare la realtà in maniera egregia, tanto che le persone o i paesaggi urbani che dipingi sembrano quasi respirare e vivere anche attraverso la tela. Da cosa ti lasci ispirare e come definiresti la tua arte?
Mi ritengo un artista ‘realista’ in particolare dipingo con l’idea che io chiamo sampled realismo o realismo campionato. Realista in quanto dipingo scene quotidiane di tutti i giorni dove ognuno di noi si può identificare, scene che appartengono al mio tempo. Campionato perché così come oggi tutte le informazioni vengono sintetizzate e semplificate per poterle trasformare in informazioni digitali, anche io faccio un processo di sintesi dei colori, faccio una campionatura eliminando o riducendo le sfumature nei miei quadri.
A differenza dell’iperrealismo che si è contraddistinto per la maniacalità dei dettagli, sotto tutti gli aspetti esagerata, il Sampled Realism si pone in antitesi laddove tende volutamente a tralasciare dettagli e si propone di perdere informazioni. Queste lacune rappresentano sì le manchevolezze della nostra vita, ma nello stesso tempo ci danno l’opportunità di ricostruire una nuova realtà rimodulata sulla nostra conoscenza ed esperienza.
Progetti futuri dopo la mostra del 21 dicembre?
Al momento ho solo in programma 2 date nel 2018 in Australia, 2 tappe del tour vinto grazie al concorso Stencil Art Prize 2017. Per il resto ho solo intenzione di dipingere e dipingere ancora!
Valentina Dattilo