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Samarcanda omaggia Agnese Gigliotti

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«Ho cominciato questa avventura con l’obiettivo di rappresentare una Calabria bella e pulita, di far vedere che ci sono ragazzi come me che non si arrendono di fronte alle difficoltà che incontrano in Calabria e comunque restano coraggiosamente qui e provano a costruire qualcosa in questa terra».
Lo ha affermato la giovane lametina Agnese Gigliotti, reduce dal recente trionfo riportato nel programma “ Cuochi d’Italia” su Tv8, nel corso di una breve cerimonia durante la quale il Centro Culturale “Samarcanda” le ha consegnato un prezioso premio nella ricorrenza del 50° anniversario della fondazione della città di Lamezia.
«Il riconoscimento alla giovanissima Agnese Gigliotti – ha affermato la presidente di “Samarcanda” Manuela Iacopetta – rientra nel nostro obiettivo statutario di rimarcare tutto quello che c’è di positivo nella nostra terra di Calabria, le tante persone talentuose e le cose belle che Agnese rappresenta magnificamente con la sua creatività nell’arte culinaria».
Agnese Gigliotti, classe 1996, responsabile delle cucine di “Calabria al Cubo” di Nocera Terinese, classificandosi come “miglior cuoco regionale”, ha portato in auge i valori della gente di Calabria e delle sue tradizioni aprendo una finestra di speranza per i giovani e di prospettive di sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
A distanza di pochi giorni dalla vittoria, Agnese Gigliotti confessa di sentire ancora il calore dimostratole dai lametini e dai calabresi e consiglia ai suoi coetanei di seguire la propria passione perché «io, anche se ho scelto una strada difficile, ho raggiunto il mio obiettivo svolgendo un lavoro che necessita di studio.
Nella cucina bisogna studiare le temperature, la chimica, la biologia, le materie prime. Una volta si pensava che il mestiere del cuoco fosse dei più vagabondi, ma ora non è così perché dietro c’è tanto studio anche se si tratta di un lavoro pratico dove la bravura si dimostra sul campo».

Agnese Gigliotti non si ferma mai, studia e va avanti alla ricerca di nuove ricette oltre a quella della melanzana alla menta. «Nel mio ristorante – dichiara – ho rimodernato le crocette con i fichi secchi e il mandarino cercando sempre di rispettare le tradizioni interpretandole in chiave moderna e soprattutto di far conoscere nel resto d’Italia una Calabria diversa con le sue eccellenze, tra cui le erbe aromatiche e suoi prodotti unici come ad esempio il bergamotto, la liquirizia, l’anice nero della Sila».
La premiazione di Agnese Gigliotti ha offerto al Centro Culturale “Samarcanda” l’opportunità di «non parlare – ha precisato la vicepresidente Michela Cimmino – di una terra poverina, derelitta, ma della ricchezza che è la terra, della bellezza della natura che abbiamo intorno e che si va a realizzare sulla tavola che diventa uno spazio comune di arte, cultura e relazione.
Il cibo non è solamente aspetto effimero e semplice piacere del gusto ma diventa rapporto intimo con l’altro e rappresenta l’eredità che abbiamo ricevuto dal mito risalente al periodo anteriore alla guerra di Troia».
Una eredità ricevuta da Persefone che arrivò in Calabria dall’Ade per rendere feconda questa terra che va valorizzata e rinvigorita.
«Credo che Agnese -ha proseguito la vicepresidente Cimmino – sia partita nella giusta maniera perché il fatto di valorizzare la tradizione significa appaesamento, significa sentire l’appartenenza alla propria identità sia che restiamo qui e sia che andiamo in qualche parte dove la trasportiamo».

Lina Latelli Nucifero

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