Lamezia Terme, il professore Francesco Polopoli ospite dell’Uniter
2 min di letturaL’incontro si terrà il 31 gennaio prossimo in Via Misiani alle 17, nel salone della Casa del sacerdote
Comunicato stampa:
Francesco Polopoli, laureato in Lettere classiche, è docente di lingua e letteratura latina e greca presso il Liceo Classico di San Giovanni in Fiore; è membro del Centro internazionale di Studi gioachimiti e del Progetto Gedeone e divulga saggi a tema: Echi lucreziani e gioachimiti nella Primavera di Botticelli e La Città del Sole come limes da Gioacchino da Fiore a Tommaso Campanella, il cui ricavato è destinato alle missioni di Italia solidale nel Centro-Africa.
Ha partecipato a Convegni di italianistica, in qualità di relatore, sia in Europa (Budapest) che in Italia (Cattolica di Milano) e scrive contestualmente per Tecnica della Scuola ed Orizzonte Scuola a livello nazionale. Recentemente, si sta occupando di allestire in progress un volume sulla difesa dell’Antico: Vitamina Classica. Approccio semiserio allo studio dell’antico, i cui articoli quotidianamente sono pubblicati su una apposita rubrica di un noto portale lametino, sempre in linea con la scelta solidale di ricavarne un frutto di solidarietà: per l’Ail, per quest’ultimo lavoro, che è l’Associazione per la ricerca delle malattie ematologiche, la cui attenzione nei reparti ospedalieri è fortemente vicina. In vista della prima presentazione pubblica, il 31 gennaio, nei locali dell’Uniter, il giovane ricercatore presenterà un tema, ove evidenzierà il legame tra la Classicità e le canzoni, documentando, peraltro, come nell’espressione canora si sentano fortemente le radici della Tradizione.
Il docente in un sodalizio quasi ventennale nei confronti dell’associazione, dai tempi del preside Leone, da lui invitato per un seminario tenutosi sul Lessico navale, non solo sottolinea la sensibilità culturale degli organizzatori, ma la profonda umanità di cui ognuno di loro è caro testimone, anche in un momento, non facile per lui, e dove la leucemia è diventata ‘Luce mia sui fiori di sempre, i giovani ed i bisogni, speranze di frutto maturo’, come sottolinea continuamente lo studioso.