Lamezia, Mascaro: udienza rinviata al 12 aprile
2 min di letturaLAMEZIA. Rinviata al 12 aprile l’udienza dell’ex sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro
L’udienza di oggi è stata presieduta dal procuratore della Repubblica Salvatore Curcio. Durante la prossima udienza lo stesso Mascaro sarà ascoltato su sua esplicita richiesta. Negli stessi termini si potranno presentare le memorie difensive.
Di seguito le dichiarazioni di Paolo Mascaro al termine dell’udienza di oggi:
“La causa è stata rimandata al 12 aprile perché la procura della Repubblica ha chiesto un termine per riesaminare la documentazione prodotta e quindi per rassegnare le proprie conclusioni. Avevo chiesto espressamente di poter essere sentito oggi perché soprattutto volevo con la parola esplicitare ciò che è già scritto nella memoria.
Il mio auspicio è che il 12 aprile, quando saremo qui per scrivere la parola fine del primo grado, sia il ministero dell’Interno che la procura della Repubblica possano effettivamente convenire nella richiesta di rigetto dell’incandidabilità richiesta alla mia persona, perché abbiamo dimostrato in maniera inoppugnabile che non vi è un atto tra quelli indicati che possa essere inficiato dall’illegittimità”.
“Si paventa – continua Mascaro – una riconducibilità alla figura del sindaco di cinque specifici atti che però in maniera inoppugnabile abbiamo dimostrato essere tutti regolari: quello che riguarda la manutenzione della sede stradale, quello che riguarda la Cardamone Group, il verde pubblico, assegnazione dei beni confiscati e il cosiddetto disordine amministrativo della gestione dei beni.
Tutte cose dalle quali risulta che non solo non c’è la veridicità di quanto contestato, ma addirittura l’amministrazione merita un plauso per quanto abbia invece fatto l’opposto e in positivo. Ho visto la serietà della conduzione dell’udienza e la serietà della partecipazione di tutti e sono certo che il 12 aprile tutti chiederanno il rigetto.
Può lo Stato, per il tramite di queste due figure così importanti quali il ministro dell’Interno e la procura e non obiettando giuridicamente alcunché a quello da me dichiarato, insistere nel chiedere l’incandidabilità? Allora quello diverrebbe sopruso inaccettabile per chiunque abbia in sé il seme della legalità, della democrazia e della giustizia”.
V.D.