Bollettino Meteo
2 min di letturaChe ci piaccia o meno anche questo è figlio del Latinorum: l’origine, attraverso il latino medievale, è il plurale neutro del greco classico tà metéōra “le cose che stanno in alto”, senza farci cascare dal pero, però, per la scoperta!
Detto e presentato, comunque, in tutte le lingue del mondo, anche in latino, che, del resto, le ricapitola tutte, per la maggior parte:
Mindanaum. Hodie maxima hiems in insulam Philipinam procubuit. Vastatio in regione Meridionali Nationis pollens fuit: chasmata indunationesque magnam partem regionis deleverunt.
Numerus adhuc mortuorum amplissimus est: CXXX homines perierunt. Non modo hic, sed etiam numerus profugorum a domibus suis maximus est: XV milia hominum domos suas reliquerunt.
Quamquam damna ingentia sunt, nimbus ipse non desiit: enim, Philipinis usque ad diem Natalem procella immansura puntata est (Scripsit Andreas Novocomensis – 23/12/2017).
Ora, mi chiedo come avrebbe potuto annunciare il De statu caeli Pro-meteo che, per chi non lo conoscesse, era figlio di Già-peto, noto per le mitologiche turbolenze in tutta l’Ellade, come sembrerebbe acclarato.
Vediamo o proviamoci:
-
- Pluit: piove!
- Ningit: nevica!
- Fulminat: fulmini e saette!
- Mala tempestas: un tempaccio!
- Frigus est! Fa freddo!
- Calor est! Fa caldo!
- Nix tabida: c’è neve mista a pioggia!
- Est nebula: c’è nebbia!
- Qualis ventus! Che vento!
- Ventus flat! Fischia il vento (urla la bufera)!
Ai margini di un servizio classico, tuttavia, ove fosse invitato, concluderebbe così con una battuta tragicomica: Non sono previsti lampi di genio. Allerta, o Italiani!
Prof. Francesco Polopoli