Prosegue la storia infinita dello scalo aereo Sant’Anna Crotone
3 min di letturaLa storia infinita dello scalo aereo Sant’Anna Crotone prosegue nel ballottaggio del “si apre o non si apre”, verrà una compagnia o la solita spolverata di arrivi e partenze che poi finiscono nel nulla delle tante promesse.
Comunicato Stampa
Dopo circa un anno della cosiddetta gestione unica, è ormai un fatto acquisito che su quell’aeroporto non c’è possibilità di una partita sociale decente, credibile e duratura, al massimo si può fare solo un soliloquio di rimpianti con i fantasmi del tempo.
Il volo per la città di Pitagora è di vitale importanza, una forma di legame con il resto del territorio nazionale, un atto velocizzato capace di dare ampio respiro alle speranze e ai sogni di vero progresso,della gente.
Tutti conoscono l’isolamento della città e del suo hinterland, maggiormente aggravato in questi anni per l’assenza di mezzi di trasporto veloci.
La struttura aeroportuale, nella sua piena funzionalità andrebbe a servire una sacca utenza, geograficamente prestante e presente. Invece, cosi’ come si sono posizionati i fatti non si va da nessuna parte e si continua a far vivere il collettivo in una inutile illusione.
La scelta di un mega-presidente non è certamente servita a sciogliere i dubbi sulla ripresa dei collegamenti aerei, in verità è stato fatto un tentavo, sbandierato come il successo dei successi, poi miseramente abortito, facendo volare soltanto denunce e carte bollate per la repentina sospensione.
Presidente lei continua a fare promesse senza concludere nulla di realmente concreto. Inotre,alla fine della storia,emerge con quella sua dichiarazione con cui chiede, alla citta’ di Crotone, di pagare le spese per far volare una compagnia sul Sant’Anna, evidentemente dimentica che lei e’ il gestore della societa’ unica aeroportuale, almeno ufficialmente e sulla carta.
Le conclusioni al pubblico!
Qualcuno dovrà spiegare come mai la SACAL ha esaurito i fondi.
Per coerenza con il sociale del triangolo aeroportuale, consigliamo il Dr. De Felice a rinunciare alla gestione dello scalo krotoniate, lasciando, alla città e al suo comprensorio, la possibilità di gestirsi da soli e autonomamente.
Ci chiediamo inoltre, per quale motivo si dovrebbe pagare una qualunque compagnia per inserire Crotone tra i suoi possibili collegamenti?
Intanto non è proponibile ne accettabile l’idea del ritorno all’antico con un via superficie per Lamezia, effettuato da pullman, per gli orari dei voli di arrivo e partenza sull’aeroporto della piana (esperimento riuscito nel 1979 solo alla Compagnia Aerea Itavia, ma erano altri tempi), Crotone per la sua posizione e per le sue necessità deve avere, obbligatoriamente, dei collegamenti aerei propri, per un rilancio e rivalutazione del turismo, in considerazione delle svariate formule alberghiere esistenti nella zona, facilmente raggiungibili, con la possibilità di offrire la coniugazione mare-monti e viceversa, invece così come si ritrova oggi, la città e drammaticamente tagliata fuori da tutto e da tutti.
Sul sedime del San’Anna è stata edificata una modernissima aerostazione adatta a soddisfare la volontà della città e dei suoi utenti.
Ma quale futuro potrà avere la struttura se non ci saranno più le ali sull’aeroporto?
Verrà archiviata come una nuova incompiuta?
Diventando un’altra croce putrescente nel deserto dei troppi fallimenti calabri.
E’ arrivato il momento di fermare l’attimo fuggente del Sant’Anna per trasformarlo in una realtà in movimento come bene collettivo, in una scelta di volontà e di responsabilità che riporta, in auge, l’orgoglio della gente comune.
CROTONE DEVE TORNARE A VOLARE, BASTA CON PROMESSE SENZA USCITA.
UGL TRASPORTO AEREO CALABRIA
Gianfranco Turino e Giuseppe Di Cello