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Massimiliano Bruno presenta NON FATE COME ME

4 min di lettura

 

 

E’ stato presentato al TIP Teatro di Dario Natale il libro Non Fate Come Me, e presente in sala c’era proprio l’autore, Massimiliano Bruno.

IL LIBRO

Che parte subito dicendo che la sua presenza a Lamezia, come prima tappa di presentazione del suo primo romanzo, non è un caso: proprio perchè il papà di Massimiliano, Fausto, è di Lamezia Nicastro, dove vive da sempre- e ripercorrere adesso alcune strade, rivedere alcuni posti camminando a piedi insieme al genitore è per lui un tuffo al cuore.

Massimiliano è regista, sceneggiatore e attore di cinema, teatro e tv. Volto notissimo del mitico serial BORIS (con un solo personaggio e pochissime scene diventate però di culto), regista improvvisamente balzato agli onori della cronaca con soli tre film -l’ultimo, Gli Ultimi Saranno Ultimi, con Paola Cortellesi nel ruolo principale, è passato con enorme successo da poco in Rai- e prolifico autore di diverse sceneggiature di succesos nonchè di testi teatrali messi in scena proprio con l’amica Cortellesi; ma oggi è “solo” autore del suo primo romanzo, Non Fate Come Me, che racconta la storia di Ruben, una sorta di alter ego dello scrittore, cinico e disincantato che si muove in una Roma viva e colorata, popolana e incredibilmente vera. E un giorno, mentre cammina e normalmente litiga con la sua fidanzata, un tragico incidente dà una svolta inaspettata alla sua esistenza, alla quale forse manca(va) qualcosa: basta allora accontentare tutti, l’unico modo per levare di mezzo l’oppressione che Ruben sente dentro il petto è scavare nel suo passato per capire chi o cosa l’ha portato ad essere l’uomo che è.

Non Fate Come Me ha una scrittura agile, veloce e fresca: come d’altronde è la scrittura a cui Massimiliano ci ha abituati al cinema e in teatro, e che è diventata una sua cifra stilistica riconoscibilissima. Una storia coinvolgente che ha permesso a Bruno di “scrivere da solo”, come lui stesso ha dichiarato nell’incontro: perchè scrivere al cinema e per la televisione ti mette in contatto con tantissime altre figure che inevitabilmente dicono la loro e influiscono materialmente su quanto crei.. mentre con la letteratura è come col teatro, sei tu e la tua creazione, senza filtri in mezzo.

IL REGISTA E IL KALT

Uno dei momenti più intensi della serata è stato comunque il finale: quando, in accordo con il regista e scrittore, gli allievi del laboratorio teatrale Kalt (che ha sede al TIP) hanno recitato alcuni brani del suo libro. Massimiliano ha quindi letto diverse pagine, aiutato dai ragazzi e con un’attrice dello spettacolo che porta la sua regia e che sta girando ora in Italia e proprio sabato 10 marzo sarà a Catanzaro, ovvero il Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate di Shakespeare, con in scena Giorgio Pasotti, Stefano Fresi, Violante Placido e Paolo Ruffini.

L’ART. 140 DELLA COSTITUZIONE SECONDO MASSIMILIANO BRUNO

Viene quindi citato anche Albert Camus, in quest’incontro che diventa all’improvviso intimo, sincero, appassionato e appassionante, una sorta di dialogo a due: perchè come dice il filosofo francese nel suo L’Enverse et L’Endroit, “non c’è amore del vivere senza disperazione del vivere“, antitesi perfetta per descrivere un pò l’universo poetico di Bruno. Che grazie alla sua ironia dissacrante, alla sua insostenibile leggerezza, alla padronanza dei toni drammatici e insieme comici, sembra prendere su di sè la tradizione dei buffoni di corte, coloro che ridendo castigat mores, dicendo così  le verità più scomode.

 

Per questo forse è utile chiudere ricordando le parole di Michele Placido, politico corrotto e ammalatosi di una insolita malattia, quella di dover necessariamente dire la verità, nel secondo film Viva L’Italia, quantomai attuali e necessarie: “...al ristorante quando arriva il cameriere col conto leggete quello che pagate? Voglio dire: scegliete quello che mangiate e pagate o vi accontentate di quello che vogliono darvi? Perchè se non l’avete ancora capito, noi politici stiamo a rifare la bicamerale, il compromesso storico! Fatevelo raccontare, il compromesso storico: e anche in questo momento, noi stiamo decidendo cose grosse senza chiedervi il permesso, e voi che fate? State zitti! Per conservare la vostra identità come cittadini di questo paese dovete pretendere di inserire un nuovo articolo alla Costituzione, l’art. 140, che dice <tutti i cittadini hanno diritto di conoscere la verità>. E la verità, eh… chi l’ha mai detta? Che poi qui da noi, in Italia, essere furbi è quasi un merito

Valentina Arichetta

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