Meno male che Silvio c’è
2 min di letturaLORO 1 è la prima parte del film, atteso al varco un po’ da tutti, con cui Paolo Sorrentino prova a raccontare Silvio Berlusconi. E se considerato solo per questo, ce la fa.
Il Cavaliere più noto d’Italia è interpretato da Toni Servillo con grazia unica: l’attore napoletano ne restituisce vezzi ed espressioni, ricalcandone la sagacia e la sottile, cattiva intelligenza.
Peccato solo che proprio il Berlusconi di Servillo sia una delle sole cose buone del film: che è sbilanciato e diseguale, forse proprio perché diviso inspiegabilmente in due parti.
Silvio appare negli ultimi 20 minuti, e li monopolizza: tutto il resto del film è incentrato sulla descrizione del circo, mediatico ma anche immorale, che Berlusconi aveva costruito intorno a sé.
Era ovvio aspettarsi che Sorrentino avrebbe “sorrentineggiato”: ma se The Young Pope ci ha insegnato qualcosa, è che il suo enorme talento si apprezza meglio, anzi, si evidenzia meglio quando ha il tempo di poter approfondire la folla di personaggi che mette in scena, che altrimenti restano figurine sullo sfondo.
Loro 1 è quindi pieno di citazioni felliniane e delle simmetrie geometriche che al regista piacciono tanto: ma questa volta, al contrario di altri suoi capolavori, sotto c’è ben poco e presto il film mostra la corda e stanca.
Salvo poi riprendersi quando arriva Lui (chiamato proprio così!): Servillo è strepitoso e il suo Berlusconi ruba la scena, ma non sono da meno tutti gli altri attori, da Scamarcio ad Elena Sofia Ricci fino a Fabrizio Bentivoglio (straordinario!), che interpretano rispettivamente il Tarantini che organizzava i festini a casa del Cavaliere, Veronica Lario e Sandro Bondi. Riuscitissime anche le scene di vita “familiare” in una villa circondata da un assordante silenzio: il triangolo di Silvio, Veronica e il nipotino è strepitoso.
Restiamo allora in attesa del secondo capitolo (in uscita il 10 maggio), sperando magari che riesca ad equilibrare questa prima parte.
Valentina Arichetta